Segnarsi la data: 26 marzo 2015. E anche il numero di protocollo: 28116. Questi due numeri segnano il vero inizio del nuovo Stadio della Roma a Tor Di Valle. Per la posa della prima pietra ci vuole ancora tempo, ma da qualche giorno sono partiti i sondaggi geognostici e sismici.
rassegna stampa
Stadio Roma I lavori sono iniziati
Per la posa della prima pietra ci vuole ancora tempo, ma da qualche giorno sono partiti i sondaggi geognostici e sismici
Al IX Municipio, presidente Andrea Santoro (Pd), competente per territorio, è giunta lo scorso 26 marzo dalla Eurnova la tanto attesa e sospirata «comunicazione di avvio delle indagini geognostiche e sismiche». Arrivano le trivelle, insomma. E, a controprova, e con non poca difficoltà, una trivella operativa l’abbiamo vista e fotografata a Tor di Valle. Insomma, si può dire che finisce la prima parte dell’era delle carte bollate e si inizia a fare sul serio.
Come? In sostanza, con un’apposita trivella, si fa un buco nel terreno per ricavarne una «carota» di materiale da esaminare per analizzare e comprendere la composizione del sottosuolo: questi sondaggi sono fondamentali per stabilire a quale profondità occorre scavare per piantare i pali delle fondazioni degli edifici.
Soddisfatto e cauto il presidente del Municipio, Santoro: «L’avvio dei sondaggi geologici è un passaggio importante. Il Municipio, con tutti gli strumenti a disposizione, vigilerà per il rispetto delle regole. Ribadiamo però l'impegno affinché siano onorate in tutte le fasi progettuali le indicazioni date in relazione all'impatto sulla viabilità dei quartieri».
Il passaggio è fondamentale: stando sempre alle dichiarazioni rilasciate dal sindaco Marino al termine dell’incontro del 24 marzo scorso con Mark Pannes, Ceo dello Stadio, i progetti definitivi dovrebbero pervenire entro il prossimo 15 giugno, cioè fra 65 giorni (46 lavorativi se si escludono i fine settimana). Perché il progetto sia «definitivo», però, occorre che siano stati effettuati i calcoli strutturali e bisogna prima completare le indagini geostatiche e sismiche. Quelle che sono iniziate da pochi giorni.
A questo punto, dopo un limbo di esattamente tre mesi - il 22 dicembre l’approvazione in Consiglio comunale della Delibera che sancisce il pubblico interesse al progetto e il 26 marzo la comunicazione di avvio dei sondaggi - lo Stadio riparte.
Non è da escludere che questa ripresa dell’attività sia legata alla collaborazione fra la Roma e la società australiana Lend Lease, specializzata proprio nella gestione di progetti complessi.
Negli ambienti giallorossi filtra sempre un grande ottimismo sul rispetto dei tempi inizialmente indicati (entro fine anno la posa della prima pietra) ma realisticamente si inizia a ragionare su un potenziale slittamento dei tempi di circa 6-8 mesi per l’avvio del cantiere vero e proprio. La tempistica, infatti, è legata a una serie di incombenze obbligatorie dalle quali non è possibile derogare. Innanzitutto i tempi necessari a completare i sondaggi geologici, generalmente stimati in 2-4 mesi. A questi vanno sommati i passaggi finali per chiudere i progetti definitivi e il deposito degli stessi in Comune che dovrà esaminarli prima di girarli alla Regione.
In mezzo c’è la questione delle Valutazioni di Impatto Ambientale che, fra pubblicazione e altro, porta via altri 6 mesi. A quel punto scende in campo la Regione con i suoi sei mesi per esaminare il progetto in sede di Conferenza di Servizi decisoria. Poi scattano gli eventuali espropri, le firme varie e, finalmente, potrà posarsi la prima pietra.
Al di là dei proclami da parte del Campidoglio, se avvenisse anche dopo l’estate del 2016, sarebbe per la Roma un successo eccezionale.
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