rassegna stampa

Stadio della Roma, Caudo: «Carte in Regione ma manca qualcosa»

L'Assessore all'Urbanistica spiega: "Abbiamo inviato una relazione alla Regione e ai proponenti, evidenziando le mancanze di alcuni elementi essenziali a qualificare come "definitivo" il progetto". E Zingaretti: "Avremo il massimo rigore"

Redazione

«Anche questo passaggio è fatto». Giovani Caudo, assessore capitolino all’Urbanistica, annuncia la chiusura dell’iter di competenza del Campidoglio sullo stadio della Roma. Da oggi il dossier passa alla Regione, all’assessorato all’Urbanistica guidato da Michele Civita che dice: «La prossima settimana la giunta regionale discuterà una memoria per organizzare i propri uffici, affinché siano rispettate le modalità e i tempi previsti». E mentre il presidente della Regione, Nicola Zingaretti, annuncia «grande rigore e assoluta trasparenza», Caudo spiega: «Abbiamo inviato una relazione alla Regione e ai proponenti, evidenziando le mancanze di alcuni elementi essenziali a qualificare come "definitivo" il progetto. Deve essere chiaro che parliamo di un progetto unitario complesso composto da un tot di singoli progetti, alcuni dei quali sono a livello definitivo altri più indietro. La relazione, basata su questa prima disamina, elenca, in una quindicina di pagine, cosa manca dal punto di vista dell'ufficio edilizia, di quello dei lavori pubblici, dell'ambiente, ecc. ad esempio il piano particellare, il quadro economico, le specifiche sulle tipologie dei negozi, la relazione su alcuni manufatti e opere».

A questo punto, assessore, cosa succederà?

«La norma prevede che ora la competenza è della Regione che convoca la conferenza di servizi decisoria alla conclusione della quale verranno dati tutti i titoli e permessi di qualsiasi natura o denominazione. Il gruppo di lavoro interassessorile che ha lavorato sia sul progetto preliminare che su questa seconda parte rimane in funzione per tutta la Conferenza di Servizi decisoria con il compito di preparare i pronunciamenti del Comune, valutare integrazioni e modifiche, ma soprattutto per controllare la coerenza con la delibera di dichiarazione del pubblico interesse che, se non rispettato, decade bloccando il progetto senza alcun obbligo per il Comune. Voglio sottolineare la professionalità dei dirigenti che, in tre settimane, hanno concluso un'analisi attenta, anche se preliminare, di una mole di elaborati e documenti considerevole».

Legambiente lamenta un’eccessiva cementificazione per i parcheggi.

«Hanno ragione sulla quantità ma non sulla cementificazione. Le norme vigenti sui parcheggi, pensate in altri tempi, portano a un sovradimensionamento. Faremo attenzione a tutti i suggerimenti, anche a questi, e con questo obiettivo abbiamo istituito l'Osservatorio sul progetto. Nel progetto molti posti auto sono realizzati in strutture multipiano o al di sotto delle Torri e quelli a raso sono progettati proprio per non creare problemi di impermeabilizzazione del suolo».

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione piuttosto corposa sullo stadio. Fra le varie argomentazioni vi è il fatto che non essendo definitivi i progetti non si possa andare in Regione.

«Noi ci siamo attenuti alla norma che prevede la competenza della Regione per indire la Conferenza di servizi decisoria. Abbiamo allegato una relazione che elenca le carenze documentali e le integrazioni necessarie. Nello stesso tempo il gruppo interassessorile continuerà a lavorare e l'Assemblea Capitolina sarà coinvolta come scritto nella delibera del 22 dicembre scorso. Abbiamo proceduto con velocità e puntualità, nel rispetto delle norme e perseguendo l’obiettivo della qualità della progettazione».

A questo punto, quindi, che tempi sono prevedibili per la famosa posa della prima pietra?

«Non ho mai voluto indicare una data e non mi sembra il caso ora. Aspettiamo l’esito del lavoro in Regione e poi vedremo».