rassegna stampa

Stadio della Roma, i dettagli del progetto: 55mila posti a sedere ed un Medical Center

Trentaquattro ettari di verde, 1400 telecamere, complesso sistema dell’illuminazione pubblica dell’intera area, aree giochi e fattorie

Redazione

La società giallorossa ha presentato l'ultima versione del progetto dello Stadio della Roma, di cui il quotidiano "Il Tempo" ha pubblicato alcuni dettagli, come la capienza e i tempi previsti per la realizzazione.

L’IMPIANTO PRONTO NEL 2020-21 – Ecco il nuovo cronoprogramma: 15 ottobre 2017, nulla osta per le opere strutturali dello Stadio; 2 settembre 2018, appaltate le opere pubbliche; 16 giugno 2020, completamento sostanziale delle opere dello Stadio; 15 agosto 2020, collaudi. Stadio pronto per la stagione 2020/2021. Ottobre 2020: completate le opere private (Stadio, Trigoria, area commerciale). Agosto 2020 completata la prima fase del nuovo Business Park. Entro il 2022 completato l’intero Business Park. Tuttavia, affinché questi tempi siano rispettati – è scritto – occorre che ci sia «la certezza dei tempi nella realizzazione delle Opere Pubbliche» e «la possibilità di anticipare il più possibile le opere propedeutiche nel rispetto dei vincoli esistenti».

CAPIENZA A 55 MILA. CURVA DIVISA – Lo Stadio è il centro del progetto: oltre agli spazi destinati all’attività sportiva, sono previste, al di sotto delle gradinate, piccole superfici commerciali (chioschi), club e ristoranti, oltre a locali tecnici e magazzini. Vi si potranno tenere anche spettacoli, concerti, eventi. Rispetto al primo progetto, la variazione più consistente è nel numero di posti: prima erano 52.500 espandibile a 60mila, ora solo fino a 55mila grazie alla modularità dei megaschermi e ad alcune aree dei settori non VIP. La curva sud resta su due anelli, divenendo una specie di «muro» giallorosso mentre il resto dell’impianto avrà le gradinate suddivise in tre anelli. Previsti posti auto e posti in gradinata riservati ai disabili.

DUE CORSIE PER SENSO DI MARCIA – Il progetto per la Via Del Mare-Ostiense è suddiviso in due tratte. Dal Raccordo allo Stadio «con un intervento di nuova progettazione che prevede 2 carreggiate da minimo 2 corsie per senso di marcia, passanti, mai interrotte da rotatorie e sulle quali sono previsti due Svincoli»: il primo che collega le aree di parcheggio e il secondo di collegamento alle viabilità secondarie in direzione Business Park. La seconda parte va dallo Stadio a viale Marconi, «con un intervento di unificazione che sfrutta le sedi esistenti delle attuali Via del Mare e Via Ostiense aumentandone la sicurezza». Per consentire l’intersezione col Ponte dei Congressi, verrà creata in direzione Raccordo una banchina da 3 metri da usare come corsia di immissione.

ATTRACCHI ECOLOGICI PER TRASPORTI – Il progetto prevede la creazione di due pontili sia come «infrastruttura, ecologica e sostenibile», sia come stazione «per il trasporto di parte dei materiali da costruzione». I due pontili – il primoe a est, collocato vicino lo stadio all’altezza della Tribuna Tevere; il secondo, quello ovest, dopo l’ansa del Tevere non lontano dal depuratore Acea – saranno costruiti in due fasi. La prima, fino all’apertura dello Stadio, in cui gli attracchi serviranno da area scarico merci. La seconda, con l’aggiunta delle passerelle in legno di castagno, quando sarà fatto il servizio viaggiatori. Entrambi i pontili – che hanno la pianta assolutamente uguale – saranno circondati da filari di pioppo bianco e salice bianco.

POLMONE VERDE DA 34 ETTARI – Il progetto del ParcoFluviale prevede la sistemazione di 34 ettari di verde che manterranno le caratteristiche morfologiche dell’area fluviale. Previsti percorsi pedonali, la collocazione delle nuove «tribune di Lafuente» con il campo pubblico per calcetto e tennis, i due pontili, i tre antichi casali ristrutturati, percorsi ciclabili che interessano l’intera connessione del quadrante. Sarà il polmone verde dello Stadio e sarà illuminato e videosorvegliato. Lungo i percorsi saranno collocati filari di diverse essenze arboree, sia ad alto fusto e arbustive, contornate da prati e aiuole che attirino api e insetti impollinatori; gli arredi saranno di tipo rustico: cestini e panchine saranno con struttura in metallo e legno.

OLTRE 1400 TELECAMERE PER I CONTROLLI – Oltre 1400 telecamere, 650 solo dentro e intorno allo Stadio, controllate da un maxischermo da 660 pollici. Cinque diversi tipi di telecamere: quella ruotabile a 360 gradi (4.700 euro di costo ciascuna) nei parcheggi, nella viabilità esterna, nei vari parchi; quelle ad altissima definizione in gradi di rendere identificabile il volto di una persona (3.100 euro ciascuna) collocate agli accessi dei parcheggi, nei camminamenti pedonali, nello stadio e nelle aree di servizio; quelle HD in grado di effettuare il «riconoscimento» (2.450 euro l’una) che saranno nello stadio, sulle piste ciclabili, nelle vie. Più quelle termiche a sorvegliare la recinzione della nuova Trigoria e quelle in grado di riconoscere le targhe.

SERVONO QUINDI NUOVI TRENI – Nel progetto si chiarisce quale sia l’esatta dimensione degli interventi per la ferrovia Roma-Lido: «Garantire una capacità di 20.000 persone all’ora su tutta la linea, presuppone la disponibilità di almeno 31 treni di cui 25 in servizio». Traduzione: servono 15 nuovi treni, il completo recupero di quelli attuali, il rifacimento della linea elettrica con la realizzazione di due nuove sottostazioni e il potenziamento di quelle attualmente presenti. Per dare un parametro: Atac ha un progetto per 10 treni l’ora che costa 180 milioni di euro; i francesi di Ratp ne hanno presentato uno da 12 treni l’ora, per 400 milioni. Il Comune ne ha chiesti 36 alla Roma e ogni nuovo treno costa 8/9 milioni di euro.

PASSERELLA CICLOPEDONALE PER I TIFOSI – La «versione Marino» del progetto prevedeva che a Tor di Valle arrivasse la Metro B, con una coppia di binari affiancati a quelli già esistenti della Roma-Lido. La «versione Raggi» richiede invece «una messa a sistema dello stato di fatto». In sostanza, mentre la Regione e Atac ristrutturano la Stazione esistente, il progetto giallorosso si integra con una passerella di collegamento ciclopedonale della stazione con il buisness park. La passerella, caratterizzata dai colori sociali della Roma, sarà sdoppiata in due sistemi: uno, coperto e con 14 tornelli, a servizio dello Stadio e l’altro, scoperto e sempre fruibile, che connette il Torrino ed il nuovo insediamento dello stadio e dei suoi servizi.

IN SICUREZZA IL FOSSO DEL VALLERANO – Il Fosso del Vallerano è interessato prima da un collettore fognario, poi dal ponte della ferrovia Roma-Lido, poi ancora da un altro collettorefognario, quindi dalla via Ostiense e dall’antico ponte dell’Arca di epoca romana. In più ci sono infrastrutture e manufatti vicino agli argini che rendono complesso l’intervento di messa in sicurezza. Il progetto presentato prevede di innalzare gli argini usando «manufatti di terra rinforzata» che avranno dal lato campagna la stessa pendenza dell’esistente e dal lato fiume una pendenza maggiore. Il Fosso dell’Acqua Acetosa, invece, è privo di argini e l’intervento prevede la creazione di argini classici e, solo in alcuni punti, di argini rinforzati.

PALI FINO A 12 METRI E LUCI LED – Un’attenzione particolare è stata dedicata al complesso sistema dell’illuminazione pubblica dell’intera area: i parchi, parcheggi, stadio, aree commerciali e uffici, strade saranno dotati di pali alti da 7 a 12 metri su cui verranno sistemate, a un’altezza media di 4 metri e mezzo da terra, le telecamere del sistema di videosorveglianza. Per evitare gli abituali furti di ghisa, i tombini saranno in plastica dura (Pvc). Per consentire il risparmio energetico tutte le luci saranno a Led controllate una a una da un sistema centrale e garantiranno una sufficiente luminosità per le telecamere. Inoltre, il sistema sarà predisposto per «ospitare» fibra ottica, wifi, semafori, schermi informativi e sistemi di soccorso.

UNA CLINICA DEDICATA AGLI SPORTIVI – Nell’area del Roma Village è prevista la creazione di un Medical Center. Si tratta di un centro di diagnosi e riabilitazione «dotato di macchine diagnostiche di ultimissima generazione, sale per esami, sale per fisioterapia, una innovativa palestra per riabilitazione, un moderno complesso per idroterapia e un punto alimentazione per alte prestazioni per sostenere le esigenze nutrizionali dei pazienti e incoraggiarne lo stile di vita richiesto per ottenere il massimo beneficio dalla struttura e dai suoi servizi. A pochi metri dallo stadio, il centro costituirà il più sofisticato trauma center per eventi sportivi dell’Europa meridionale». L’idea è «lanciare un modello che combini strumenti diagnostici con le metodologie riabilitative proprie».

MUSEO RURALE, AREE GIOCHI E UNA FATTORIA

Erano stati oggetto di polemiche e prescrizioni: sono i tre antichi casali collocati nell’area del Parco Fluviale ognuno con una stalla più «casa colonica» su due piani. Per riutilizzarli, si prevede di creare nel primo un piccolo museo multimediale della ruralità e delle pratiche agricole della campagna romana (gli elementi della bonifica, i campi agricoli e le fasce arboree), con annesso Info Point sul Parco Fluviale. Nel secondo, dedicato all’agricoltura sostenibile, una fattoria didattica e un punto vendita di prodotti a km zero. Nell’ultimo, la sede dedicata ad associazione sportiva e culturale con annessi club house e servizi, come aree giochi per bambini e punto ristoro con degustazione di prodotti a km zero.