Lo avevamo scritto il 5 ottobre: sì allo stadio della Roma a Tor di Valle ma senza torri, treni e ponti. E Berdini lo ha confermato: per lui la casa giallorossa si farà a condizione che la società accetti l’eliminazione di una serie di opere pubbliche definite “inutili” e, di conseguenza, il radicale ridimensionamento delle cubature date in compensazione. Intervenendo, ieri a Radio Roma Capitale, l’assessore grillino all’Urbanistica precisa i confini entro cui intende muoversi. Tutto da fare – come Il Tempo ha anticipato – in Conferenza dei Servizi. Andiamo per ordine. Dice Berdini: “Quando ero un libero cittadino mi sono sempre battuto contro, ma ora ho un altro ruolo e i miei provvedimenti devono essere incarnati nel rispetto della legge. Sono contrario all’aumento di volumetrie spaventoso dato della giunta Marino in cambio di opere pubbliche, che io ho verificato esistere. Non capisco perché noi dobbiamo pagare delle opere inutili”.
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Stadio della Roma, Berdini conferma: “Via ponti, metro e torri”
Per l'assessore la casa giallorossa si farà a condizione che la società accetti l’eliminazione di una serie di opere pubbliche definite “inutili” e, di conseguenza, il radicale ridimensionamento delle cubature date in compensazione
Quali sarebbero? Il ponte carrabile di Parco de’ Medici e la diramazione della metro B. Sul ponte, Berdini, sostiene quello proposto dalla Roma “sarà costruito a meno di un chilometro dal ponte dei Congressi. Sarà un doppione e non capisco perché noi dobbiamo fare un altro ponte, che poi lo paghiamo in cubatura“. Secondo passaggio, la metropolitana. “Fare lo sfioccamento della metropolitana significherebbe mettere in crisi funzionamento dell’intera linea B. La Regione ha da molti anni soldi per poter ristrutturare queste ferrovie e potrebbe finire l’odissea quotidiana se la Regione mettesse questo contributo notevole. Stiamo parlando di 180-200 milioni euro“. Per usare le espressioni di Berdini, quindi, “Togli, togli, togli alla fine si arriva a quello che dicevamo prima, cioè facciamo solo lo stadio. Perché tutte l’altre opere o ce l’abbiamo o non si possono fare“. Tutto questo si farà dal 3 novembre in Conferenza dei Servizi “l’amministrazione comunale avrà i tempi per poter confermare l’interesse pubblico allo stadio e per poter dare avvio alla variante urbanistica“. Chissà se queste cose la Raggi l’ha dette a Pallotta quando si incontrarono, Berdini presente e silenzioso, e come reagiranno Parnasi e il patron giallorosso.
(F. M. Magliaro)
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