Stanca, impreparata, presuntuosa. O forse, più semplicemente, incappata in una serata negativa. La Roma esce delusa dal derby di Coppa e ora deve dimostrare di non essere ridimensionata. In tre giorni dalle stelle alle stalle, dal trionfo di San Siro al ko contro i rivali cittadini, la botta è stata forte e non sarà semplice ripararla.
rassegna stampa
Spalletti scuote la Roma
Dopo la sconfitta nel derby di Coppa Italia la squadra deve dimostrare di non essere ridimensionata
Un obiettivo, la Coppa Italia, è quasi andato: servirebbe un mezzo miracolo nella gara di ritorno che alla Roma è riuscito pochissime volte nella storia. Finì 3-0 dopo lo 0-2 dell’andata nella semifinale di Coppa Campioni 1983/84 col Dundee e contro il Genoa negli ottavi di Coppa Italia 1994/95, ma sono eccezioni.
Un altro traguardo, lo scudetto, è un sogno quasi impossibile a causa della Juventus che non vuole saperne di rallentare. Rimane l’Europa League, ancora lunga e con un ostacolo duro come il Lione da affrontare la prossima settimana. Ma a Trigoria nessuno ha intenzione di fermarsi. Il giorno dopo la sconfitta con la Lazio, quindi, è stato vissuto senza psicodrammi. L’antidoto alla paura è sempre lui, Spalletti, che ieri ha analizzato la partita insieme alla squadra, riguardando gli errori commessi al video e poi ribadendo i concetti espressi davanti alle telecamere mercoledì sera: «Se ci fermiamo adesso siamo rovinati, dimostriamo di essere davvero maturi reagendo subito. Non voglio sentir parlare di stanchezza perché non esistono alibi».
Il prossimo esame è subito servito: domani all’Olimpico arriva il Napoli, reduce da due sconfitte consecutive e avvelenato per come è maturata quella nello Stadium torinese. Nello spareggio, questo sì, per il secondo posto la Roma si gioca una specie di match-point: con una vittoria volerebbe a +8 in classifica e i punti da recuperare per la squadra di Sarri sarebbero 9 nelle 11 partite restanti, considerando gli scontri diretti a favore dei giallorossi. Facile a dirsi molto più complicato a farsi contro una delle poche squadre al livello della Roma in Italia. Spalletti non farà alcun tipo di calcolo e intende «raschiare» il barile delle energie fino in fondo. Toccherà quindi ai vari Nainggolan, Strootman, Dzeko e Bruno Peres proseguire il loro compito da stakanovisti. Il belga è recordman di minuti giocati, 2985 recuperi esclusi, lo segue il bomber bosniaco a 2953, poi il centrocampista olandese (2819) e il terzino brasiliano (2803).
Anche Fazio e Manolas hanno giocato più di Szczesny, dati che si spiegano con la differenza piuttosto marcata di rendimento tra il blocco dei titolari e le seconde linee. Paredes ha fallito un’altra prova nel derby, El Shaarawy si sta immalinconendo a forza di panchine e Perotti paga il modulo con una punta di meno e un difensore in più. Nelle gerarchie di Spalletti viene prima Salah, nonostante sia reduce da una Coppa d’Africa che gli ha tolto brillantezza. Ma non c’è tempo di riposare e lamentarsi, la differenza tra l’ennesima stagione senza trofei e una vittoria passa per le prossime settimane. L’ossessione continua.
(A.Austini)
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