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Il Tempo

Smalling guida una difesa di ferro

Smalling guida una difesa di ferro - immagine 1
Il reparto arretrato di Mourinho concede agli avversari poco o nulla

Redazione

I numeri non mentono mai, scrive Lorenzo Pes su Il Tempo. E se l’attacco della squadra di Mourinho, per stessa ammissione del tecnico, potrebbe essere più performante (è l’ottavo assieme a Bologna e Salernitana), la difesa resta il fiore all’occhiello dei giallorossi. Una caratteristica che la Roma conserva dalla seconda parte della scorsa stagione, quando dopo il cambio modulo di fine autunno, l’attitudine nella fase difensiva è totalmente cambiata. Pur con tutti i limiti degli interpreti che compongono il terzetto difensivo (denunciati in maniera esplicita da Mou soltanto pochi giorni fa), la Roma, ormai da mesi, concede agli avversari poco o nulla. Forte la tentazione, nella testa dello Special One, di tornare alla difesa a quattro, soprattutto dopo lo stop per il Mondiale. Qualche esperimento tra Giappone e Portogallo lasciava pensare ad un cambio modulo nel nuovo anno, ma alla ripresa del campionato i giallorossi si sono ripresentatati con il solito schieramento. Troppo importante ed evidente la confidenza dei difensori centrali nel giocare a tre, elemento che ha portato il tecnico ad accantonare qualsiasi tipo di aggiustamento tattico.

Soltanto in quattro occasioni nelle prime 18 giornate di campionato la Roma ha lasciato agli avversari più di 1 Expected Goal Concesso (xGA): nei match contro Udinese, Empoli, Sassuolo e Milan. A dimostrazione di una solidità complessiva che rende inefficaci le minacce offensive delle squadre affrontate di partita in partita. Certamente non sono solo le caratteristiche dei singoli a rendere così impenetrabile la retroguardia della Roma, ma un sistema collaudato che difficilmente espone la squadra a rischi concreti di subire reti. Un’eccezione, però, non può esser fatta per Chris Smalling, leader indiscusso del reparto e tra i migliori per rendimento dell’intera Serie A. L’inglese, facilitato più di ogni altro dalla scelta del modulo, è uno dei calciatori da cui la squadra non può prescindere, e Mourinho lo sa.