rassegna stampa

La serata nera degli ex intoccabili

De Rossi nervoso e distratto, Strootman ancora fuori forma

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"Errori di valutazione, che a bocce ferme diventano più evidenti. D’altronde nella lunga serie di partite tra campionato e Champions League, Rudi Garcia tira la corda del turn over aspettando il City. Niente di particolare se non fosse che le risposte non sono arrivate proprio da chi nell’arco dell’ultima settimana aveva riservato le incognite più alte. Per motivi diversi, De Rossi e Strootman lasciavano pendere l’asticella del dubbio, quello che il tecnico ha sciolto affiancandoli con una maglia da titolare in un centrocampo ormai lontano 9 mesi. Esattamente il tempo necessario all’olandese per recuperare dall’infortunio al ginocchio, rientro arrivato all’inizio di un percorso riabilitativo ancora incompleto. Perché dopo le critiche per quel passaggio sbagliato negli 8 minuti finali di Mosca, ieri è stata registrata un’altra prova: Strootman non è ancora pronto anche se per tornare ai tempi migliori, risulta indispensabile trovare spazio e maggiore continuità. Con Nainggolan e Keita in panchina, Garcia si è preso un bel rischio: soprattutto se accanto a Kevin e Pjanic, l’ultimo posto era stato riservato a De Rossi, coinvolto (suo malgrado) negli ultimi giorni nelle note vicende extra campo. Il cartellino rosso arrivato nei primi minuti del secondo tempo ha certificato un attimo di follia derivato dal momento generale della squadra e da una serenità comunque venuta meno. Di certo non devono essere stati preso di buon grado quei fischi piovuti dall’Olimpico durante il tragitto verso il tunnel, divisi tra la contestazione della scelta arbitrale e la consapevolezza di dover affrontare la rimonta con un ostacolo in più. De Rossi ha preferito lasciare subito lo stadio (in tribuna erano presenti la figlia e la mamma) arrabbiato per un episodio che mai come ieri avrebbe preferito evitare.

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"Il nervosismo e la concitazione nelle battute finali hanno confuso anche Alessandro Florenzi, che a fine gara ha ribadito di non concepire i fischi verso Strootman: «Sono un po’ incavolato, dico la sincera verità, ma non con Kevin. Sono arrabbiato con i tifosi perché non mi aspettavano che riservassero questi fischi a lui e alla squadra. Ci sono tante partite che iniziano male, però se ci abbandonano loro per primi. Ho sentito dei fischi un po’ ingenerosi». Una percezione sbagliata quella del centrocampista romano almeno sul trattamento riservato dallo stadio all’olandese, sostituito tra molti applausi.

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"Il nervosismo dettato dall’andamento anomalo della serata ha coinvolto poi anche Nainggolan subentrato nella ripresa e Francesco Totti, voglioso di contribuire all’assalto finale, ma rimasto obbligatoriamente in panchina dopo l’ingresso di Keita. Facce scure dettate dall’occasione persa nel rosicchiare punti alla Juventus e allo stesso tempo rivolte ad un allenatore, ora più che mai, alle prese con una rosa sempre più lunga e competitiva nelle alternative.