Da sempre rivali nella caccia dei giovani talenti in giro per il mondo, non si sono mai stati simpatici. Da Lecce a Palermo, passando per Roma, Firenze e Bologna, Sabatini e Corvino hanno lottato sul mercato, mantenendo il reciproco rispetto di facciata, ma senza guardarsi in faccia quando si presentava l’occasione di «sorpassare» l’altro.
rassegna stampa
Scintille Sabatini-Corvino su Dzeko. Astio che nasce dal mercato
Il centravanti giallorosso è stato accusato da Corvino di essere un «simulatore che spesso si butta in area»
Le ruggini del passato, però, sono un motivo secondario del velenoso botta a distanza fra i due dirigenti. Il motivo del contendere è Dzeko, accusato da Corvino di essere un «simulatore che spesso si butta in area».
Detto che domenica al Franchi è successo il contrario e il fallo su Edin è stato netto, ma non per Rizzoli, Sabatini solo ieri mattina ha letto le dichiarazioni di Pantaleo ed è sbottato via Ansa. Perché se c’è una cosa che non va toccata all’uomo del mercato romanista sono i «suoi» giocatori: «Un pietosissimo caso di incontinenza verbale - ha risposto - Dzeko è un giocatore di lealtà sportiva assoluta».
Immediata la controreplica, tra il serio e l’ironico: «Viste la mia età e quella di Walter ci sarebbe da preoccuparsi se avessimo altre forme di incontinenza che richiamino al pietismo ma che ancora non si intravedono, almeno per me... Pietismo - conclude Corvino - è invece perdere e dare la colpa a episodi discutibili». Ma a Firenze di discutibile, in realtà, c’è stato solo l’arbitraggio di Rizzoli.
(A. Austini)
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