rassegna stampa

Scadono i termini, ma lo stadio è fermo

Nessun funzionario, in attesa di un sussurro che palesi la reale volontà politica della Giunta Raggi, sembrerebbe essersi assunto l’onere di indicare se il progetto può essere trasmesso in Regione oppure necessiti di ulteriori integrazioni

Redazione

Termine scaduto: i 90 giorni che la legge 241/90 attribuisce al Comune per dare una qualunque risposta circa il progetto Stadio della Roma a Tor di Valle sono terminati ieri. Cadendo il 28 agosto di domenica, la deadline slitta ad oggi. Ma non sembra che per la giornata odierna si debbano attendere novità da parte del Campidoglio.

Siamo, sostanzialmente, fermi a prima delle vacanze estive: gli uffici hanno completato l’iter di esame preliminare delle carte e, nelle relazioni prodotte nessun funzionario, in attesa di un sussurro che palesi la reale volontà politica della Giunta Raggi, sembrerebbe essersi assunto l’onere di indicare se il progetto può essere trasmesso in Regione oppure necessiti di ulteriori integrazioni. La cui eventuale richiesta, comunque, oggi andrebbe fuori tempo massimo e suonerebbe molto come un disperato tentativo di prender tempo.

I proponenti, tuttavia, attendono un cenno da parte degli uffici capitolini entro questa settimana. Il distacco dell’assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini, in tutta questa vicenda, però, non lascia margine ad eccessivi ottimismi. Resta da giocare, per i proponenti, la carta ricorso al Tar.

Al momento, secondo quanto trapela da Casa Roma, l’ipotesi di ricorrere alla giustizia amministrativa viene vista come una extrema ratio, una strada da seguire se dovesse permanere questo limbo entro cui Berdini ha confinato il progetto sul quale sia lui che lo stesso sindaco avevano espresso ben più che mere riserve. Un ricorso al Tar che, qualora avvenisse, segnerebbe un cambiamento netto nei rapporti fra la Roma e il Campidoglio, fino ad oggi improntati su una cauta freddezza e che, dal momento dell’eventuale del ricorso, si trasformerebbero in una guerra aperta.

(F.M. Magliaro)