Oggi iniziano i saldi in tutta Italia e Antonio Conte fa shopping a Trigoria. Ruediger va al Chelsea. Circa 40 milioni, affare praticamente chiuso, all’improvviso ma non troppo visto che il tedesco doveva volare a Londra un anno fa prima di infortunarsi e da 10 giorni i Blues erano tornati alla carica. La Roma ha provato a resistere, aveva deciso di vendere Manolas ma la falsa partenza del greco in direzione Zenit ha modificato i piani di Monchi, che aveva ceduto Kostas ai russi e ora si ritrova a gestire un doppio problema: il giocatore non vuole firmare il rinnovo, non ci sono altre offerte e con la sua situazione in stallo è costretto a smentirsi. «Ci sono zero possibilità che Rudiger parta», aveva azzardato nella sua prima conferenza stampa. Voleva da un lato mandare un messaggio all’Inter, interessata al tedesco, e dall’altro era sicuro di salutare Manolas, che aveva avvisato la società dell’accordo con i russi. La Roma, dopo averne preso atto, era volata a Monaco di Baviera per la stretta di mano con il club di Mancini e si sentiva già i 40 milioni di euro pattuiti (bonus inclusi) in tasca. Il dietrofront improvviso del giocatore ha fatto sparire quel bottino che i giallorossi avevano pianificato di investire in un altro centrale e nei colpi mancanti (vice Dzeko, sostituto di Salah e magari un altro esterno d’attacco). Ecco perché la sentenza di Monchi ora non vale più e Ruediger andrà a giocare nell’amata Premier.
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Ruediger va al Chelsea: la Roma incassa ancora
A Trigoria avevano deciso di vendere Manolas, ma la falsa partenza del greco in direzione Zenit ha modificato i piani di Monchi. Il tedesco va da Conte per 33 milioni di euro più 5 di bonus
Il Chelsea lo pagherà 33-35 milioni di euro più 5 di bonus e andrebbe dunque a colmare quel vuoto su cui la Roma contava. Pallotta conta i soldi: con le sole cessioni di Salah e le prossime di Ruediger e Paredes incamera circa 120 milioni, da spalmare fra il bilancio chiuso ieri e quello che si apre oggi, per rispettare i paletti della Uefa e finanziare la campagna acquisti. La cessione di un difensore per una cifra invitante era un handicap deciso in partenza dal club di Trigoria, “costretto” ad ascoltare l’offerta dei Blues. D’altronde, Ruediger è un vecchio pallino di Conte, un anno fa l’avrebbe pagato 25 milioni, ora è in ottima condizione fisica e potrebbe presto diventare anche vincente: domani giocherà la finale di Confederations, poi sosterrà, forse già lunedì, le visite mediche a Londra dove è già volato il fratello per concordare col Chelsea un contratto da quasi 5 milioni netti. Per la Roma è una scelta quasi obbligata anche dal punto di vista tecnico: Di Francesco immagina la squadra con uno dei due centrali capace di impostare, per questo è stato preso Moreno.
Così, uno tra Ruediger e Manolas sarebbe stato di troppo e solo una praticamente impossibile riapertura del greco allo Zenit ribalterebbe lo scenario. Ormai Kostas è destinato a restare giallorosso, anche se le trattative per il rinnovo sono in alto mare, dopo il rifiuto dello Zenit per colpa di quisquilie legate alla valuta del contratto Mancini ha deciso di rompere i rapporti ed è calato il gelo. Non coi giallorossi, con cui si appresta a chiudere per Paredes: oggi l’argentino arriva a Roma: controlli a Villa Stuart, poi sarà un giocatore dello Zenit per circa 25 milioni di euro, più bonus. Esce lui, entra Gonalons: domani sera sarà a Roma e lunedì farà le visite mediche, prima di apporre la firma sul quadriennale da 2 milioni più premi. Da ieri è ufficiale il ritorno di Pellegrini, che ha scelto la maglia numero 7: “È il coronamento di un percorso, tornare qui è sempre stato il mio obiettivo”. Il rientro alla base di Doumbia, invece, è stato di passaggio: dopo vari ripensamenti, ha accettatolo Sporting Lisbona. Si tratta di un prestito con acquisto condizionato al verificarsi di situazioni “facili”, per cui stavolta più che un arrivederci sembra davvero un addio. Mario Rui è quasi del Napoli e, con Emerson infortunato, Monchi dovrà cercare un nuovo terzino, mentre per l’attacco segue Defrel e Jovetic.
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