Sulla brace. In tutti i sensi. Sono giorni intensi, irripetibili, anche un po’ strani per la Roma, sospesa tra il sogno di una vita di giocare la finale di Champions League e l’incubo di non partecipare alla prossima edizione del torneo, come scrive Il Tempo.
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Roma sulla brace
La squadra è sospesa tra il sogno di una vita di giocare la finale di Champions League e l’incubo di non partecipare alla prossima edizione del torneo
Giorni di partite una dietro l’altra e tutte decisive, di pochi allenamenti, di forze ed emozioni da gestire, e anche di... barbecue. Di Francesco è stato il primo a riunire la squadra davanti alla brace a inizio febbraio, in piena crisi di risultati: una cena a base di arrosticini abruzzesi e birra a Trigoria era stata l’occasione perfetta per fare gruppo e, poi, ricominciare a vincere in casa del Verona nella gara successiva a quella serata.
Ieri è stato il turno di Perotti, che da tempo aveva pensato di far assaggiare il delizioso asado argentino ai suoi compagni. Ai fornelli gli esperti addetti alla brace del ristorante di fiducia dei giocatori sudamericani di Via Battistini, riuniti attorno al tavolo, stavolta a pranzo, i giocatori, che si sono gustati la carne argentina e hanno riso sopra le scene di tensione viste mercoledì sera all’Olimpico durante e subito dopo la gara con il Genoa.
Dzeko ha perso la testa dopo quel passaggio mancato di Florenzi e il suo assist non sfruttato da Schick, è uscito dal campo calmato a fatica da Kolarov e Strootman, mentre diceva «con un capitano così non vinciamo nulla» secondo quanto ascoltato dai presenti sul terreno di gioco. Il riferimento era a Florenzi, che col Genoa indossava la fascia e non ha sentito direttamente la frase incriminata, ma gli animi sono sbolliti dopo la partita e la vicenda è stata gestita ieri senza troppi problemi. I caratteri dei due protagonisti aiutano: Florenzi è un uomo squadra, Dzeko di fondo un bonaccione a cui, ogni tanto, parte la "brocca".
Il pranzo di ieri ha aiutato anche Di Francesco a ristabilire un clima sereno tra i giocatori, chiamati sabato a un’altra prova del nove in casa della Spal. Il tecnico ha utilizzato 19 giocatori da Bologna in poi nel turnover obbligato delle ultime sei gare e proseguirà su questa strada. A riposare stavolta sarà proprio Dzeko, quello più impiegato da inizio stagione e ora da preservare in ottica Liverpool. In questo ciclo di sei gare ha giocato solo qualche minuto in meno di Fazio e Kolarov, destinati anche loro alla panchina a Ferrara dove si rivedranno dal 1’ Manolas e Bruno Peres.
Da capire le strategie a centrocampo: Nainggolan e Strootman sono pronti a giocare sia con la Spal che ad Anfield, De Rossi idem ma potrebbe aspettare la Champions. E in attacco? La bella notizia, asado a parte, è il rientro di Perotti in gruppo. Il tecnico gli vuole regalare minuti in campionato, in una staffetta con Under. Schick ed El Shaarawy giocheranno con la Spal, una gara da vincere a tutti i costi. Perché in questa folle stagione giallorossa mettere in ghiaccio la Champions di domani aiuta a giocare quella da sogno di oggi.
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