Di sfortuna deve pur trattarsi quando ai dieci assenti si aggiunge un grande dubbio: Totti ha l’influenza e non ha svolto al rifinitura con i compagni. Convocato, partirà per Cagliari e le sue condizioni saranno valutate nelle prossime ore. La sensazione è che Francesco stringerà i denti, per non lasciare da solo Ljajic. «Lo abbiamo risparmiato oggi – ha confermato Garcia in conferenza stampa –, valuteremo come si sente, se sta migliorando oppure no». Dita incrociate per evitare soluzioni stravaganti con Maicon (anche lui a mezzo servizio) in attacco o il giovane Verde dall’inizio, con Sanabria pronto a dare una mano in corsa. Rudi una situazione d’emergenza così non l’aveva mai vissuta in carriera: «Ovviamente mai, ma faremo di tutto domani con i giocatori a disposizione, loro sanno che devono fare tutti un po’ di più, senza pensare alle assenze. Per ripartire basta una vittoria e faremo di tutto per ottenerla». Avrebbe fatto comodo il nuovo acquisto ed ex di turno Ibarbo, ma al secondo allenamento in giallorosso il destino gli ha giocato un brutto scherzo e si è fermato anche lui: «Era guarito dall’infortunio al polpaccio e ha un tendine rotuleo da sorvegliare, per questo era prevista una visita a Barcellona da Cugat – ha provato a spiegare Garcia –. Se abbiamo preso un rischio, lo abbiamo preso in partita. Avevamo valutato che era ok per giocare, non più di 30 minuti, per non rischiare. Ne ha fatti 20 e ha giocato bene, è stato una delle poche cose positive di quella partita. Il giorno dopo, se un giocatore ha bisogno di allenarsi, deve allenarsi, non è che abbiamo fatto un allenamento pazzesco. Non erano previsti tiri, salti e scatti, e infatti non ha fatto nulla di tutto questo. E si è infortunato non allo stesso muscolo del polpaccio, ma all’altro. Io la chiamo fatalità, nient’altro».
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Roma sfortuna infinita. Anche Totti in dubbio per il Cagliari
Il capitano giallorosso ha l'influenza. Oggi non ha svolto la rifinitura ma è stato comunque convocato, l'impressione è che stringerà i denti
Il francese sa, però, che non sempre può tirare in mezzo il fato: «Non siamo così scemi da pensare che sia solo fatalità o sfortuna. Ma la sfortuna c’è. Quando perdiamo Strootman e Iturbe possiamo fare di tutto, ma la storia non cambia. Sul resto cerchiamo di migliorare, sapendo che il circolo vizioso c’è quando ti manca mezza squadra e giocano sempre gli stessi. Tutte queste cose ti cadono addosso durante una stagione, è la nostra storia per il momento. Che fare? Fare in modo – si interroga e si risponde Rudi – che quando torneranno tutti, spero presto, cercheremo di finire la stagione con meno problemi. Così avrò più scelte e una squadra che sarà più forte sul lungo periodo». L’obiettivo è a lungo termine, costruire una Roma all’altezza dei grandi palcoscenici europei tra qualche anno: «Facciamo la nostra strada con le nostre convinzioni, facendo di tutto per portare la Roma dove credo meriti: in alto in classifica, anche nel futuro. Sono 19 mesi che stiamo costruendo un progetto di gioco. Mi sembra che la stagione della Roma non si fermi alla prossima partita, ce ne saranno tante altre. Ma sarebbe un’ottima idea vincere domani per chiudere questa serie nera. Nessuno è perfetto, nemmeno voi e nemmeno io. Non serve a nulla paragonare lo scorso anno con questo, non è la stessa rosa e non ci sono gli stessi impegni. Dobbiamo essere più solidi in difesa e più efficaci in attacco. Ma dobbiamo rispondere sul campo a tutto questo, lo facciamo ogni giorno in allenamento. La verità esce dal campo, non dalle mie parole». Da quelle di Sabatini di tre giorni fa è arrivata una promessa di matrimonio calcistico tra Garcia e la Roma, finché vittoria non li separerà: «Sono venuto per vincere trofei, posso solo dire la Roma per me non è un trampolino. Punto. Ognuno ha delle responsabilità per questa squadra: allenatore, medici, dirigenti, tifosi, stampaà Vogliamo che la Roma del futuro lotti anche in Europa con possibilità di vincere. Tutto questo non si fa in un giorno. Non è che questa stagione sia l’obiettivo principale, che se sbagliamo quest’anno sbagliamo tutto. Siamo in un tunnel e in una fase difficile ed è in questo momento dobbiamo dimostrarci all’altezza del destino di questa Roma».
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