rassegna stampa

Roma, rebus terzini. A Mosca senza Maicon e Torosidis

In Russia Garcia costretto a reinventare la difesa giallorossa. Il terzino brasiliano ancora ko per l'infiammazione al ginocchio

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A Mosca senza terzini destri. Sia Maicon sia Torosidis non hanno preso il volo per la Russia, costringendo Garcia a reinventare ancora una volta la difesa romanista. C’era ottimismo almeno per il brasiliano, a Trigoria si auguravano di recuperarlo al più di un mese di distanza dall’infortunio, una fastidiosa infiammazione al ginocchio. Nonostante manchino due giorni alla gara di Champions con il Cska, Maicon non sarebbe guarito in tempo e visto lo stop del collega greco è necessario non correre rischi. L’obiettivo è la sfida da ex con l’Inter.

Torosidis si è fatto male ieri a Bergamo, oggi ha fatto gli esami strumentali "che hanno confermato il persistere della sintomatologia del gemello destro. Pertanto – si legge nella nota ufficiale –, il calciatore rimarrà a Roma per effettuare le terapie del caso e, nei prossimi giorni, verranno effettuati ulteriori accertamenti strumentali". Confermato il risentimento muscolare, andrà valutata meglio la situazione per capire se c’è anche lesione. Sull’aereo per Mosca è salito il classe ’95 Somma, fresco di esordio in Serie A e candidato per la fascia destra. L’inesperienza dovrebbe costargli la panchina, ma Garcia ha voluto comunque portarlo con sé, togliendolo alla Primavera di Alberto De Rossi impegnata contro i baby russi. Riuscire a sedersi in panchina in Champions a 19 anni non è cosa da tutti, tanti nomi più importanti potrebbero finire in tribuna per mancanza di posti, ma Somma può far comodo sia come terzino sia come centrale, che poi in realtà è il suo ruolo naturale. 

La maglia da titolare dovrebbe toccare a Florenzi, che avrebbe dovuto comporre il tridente con Totti e Gervinho e invece sfrutterà le sue doti di tuttofare per tamponare l’emergenza in difesa. Davanti, a questo punto, il ballottaggio è tra Iturbe e Ljajic. Il Serbo è decisamente più in forma, non lo dicono solo i due gol in due partite consecutive giocate da titolare. Si è speso per la squadra e le gambe gli girano bene. Non si può dire lo stesso dell’ex Verona, a cui manca la velocità che lo contraddistingue: gli infortuni hanno rallentato la sua esplosione ed è ancora in fase «pippa», perciò Ljajic potrebbe spuntarla.

Un altro dilemma riguarda il centrocampo: Keita ha riposato con l’Atalanta ed è pronto per tornare a dettare gioco in campo, perciò Garcia dovrà scegliere se mettergli vicino due mediani come De Rossi e Nainggolan, cosa più probabile se Totti e Ljajic saranno contemporaneamente in campo, oppure affidarsi a Pjanic tirando a sorte per mandare in panchina uno tra l’azzurro e il belga. Domani sarà tempo di rifinitura (i convocati arriveranno subito dopo) e decisioni. L’obiettivo è vincere, perché il sogno ottavi potrebbe avverarsi già a Mosca, se il City non riuscisse a battere i giganti tedeschi che tra andata e ritorno hanno segnato 9 gol alla Roma. Le temperature gelide, lo stadio deserto e l’emergenza in difesa non sono buone premesse, ma nessuno si aspettava di poter passare il girone di ferro addirittura con un turno d’anticipo quando hanno estratto le squadre dall’urna di Nyon, perciò i giallorossi ce la metteranno tutta per guadagnare tre punti. Pallotta sarebbe ben felice di guardarsi all’Olimpico un inutile, seppur prestigioso, Roma-Manchester.