Dopo il 2-1 ad Amsterdam, all’Olimpico la Roma ha portato a termine il “quarto di finale perfetto” raggiungendo un traguardo storico: come ricorda Il Tempo, quella contro il Manchester United è la seconda semifinale di una competizione internazionale che i giallorossi giocano nel giro di quattro stagioni. Il 24 aprile 2018 infatti Dzeko e compagni scendevano in campo ad Anfield contro il Liverpool per giocarsi l’accesso alla finale di Champions League. A tre anni di distanza il bosniaco, grazie al suo trentesimo gol internazionale in giallorosso, ha evitato la rimonta dell'Ajax e ha regalato alla città la possibilità di continuare a sognare. Contro i Red Devils sarà durissima, ma la Roma sta dimostrando di saper indossare senza troppo impaccio l’abito per le serate di gala. La squadra di Fonseca in Europa sembra aver trovato la sua dimensione: oltre a sfruttare bene gli spazi più ampi, nel secondo tempo della Johan Cruyff Arena ha incassato colpi senza perdere lucidità, capitalizzando al massimo le poche occasioni create. Un’abilità fondamentale in vista del match d’andata contro lo United in programma il 29 aprile all’Old Trafford. Se la Roma dovesse uscirne indenne, il ritorno del 6 maggio all’Olimpico diventerebbe la partita più importante dell’ultimo decennio romanista. Quel giorno – se il Lazio dovesse essere zona gialla e arrivasse l’ok del Governo – sugli spalti ci saranno mille tifosi: un piccolo assaggio di normalità.
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