rassegna stampa

Roma, la prova del 9

(Il Tempo – A.Austini) La pioggia, l’assenza di Totti, la legge dei grandi numeri e le presenze inquietanti. Gli scaramantici hanno pane in abbondanza per i propri denti:

Redazione

(Il Tempo - A.Austini)La pioggia, l’assenza di Totti, la legge dei grandi numeri e le presenze inquietanti. Gli scaramantici hanno pane in abbondanza per i propri denti: alla Roma capolista serve una piccola impresa per vincere la nona partita di fila a Udine e spazzare via tutti i tabù.

Il Friuli si annuncia bagnato, con la pioggerella debole ma insistente che cadrà dal mattino e durante tutta la partita, appesantendo il terreno di gioco. Una condizione climatica non esattamente ideale se si pensa ai tanti precedenti «inzuppati» (e perdenti) dei giallorossi e alla manovra palla a terra che potrebbe risentirne. Ma l’inverno prima o poi deve arrivare, così come una prova del 9 da affrontare senza Totti. Tranne Samp-Roma, quando comunque c’era e subentrò nel secondo tempo guidando la squadra verso la vittoria, nelle altre sette gare Garcia ha sempre schierato il capitano dall’inizio. La lezione di «sopravvivenza» è iniziata nell’ultima ora giocata contro il Napoli e, tutto sommato, gli alunni del francese hanno risposto bene.

Anche oggi dovrebbe toccare a Borriello l’ingrato compito di sostituire Totti al centro dell’attacco, ovviamente con movimenti e mansioni differenti. Ai suoi fianchi Florenzi e Ljajic, a meno che Garcia non schieri Marquinho e si tenga il jolly serbo nel taschino. Ma come la prenderebbe l’istintivo Adem? Farlo fuori oggi equivarrebbe a una bocciatura. Difficile tenere in panchina pure Borriello, a maggior ragione dopo la promozione per bocca di un leader come De Rossi. Quindi la Roma più probabile (ma non sicura) è la stessa di sempre, con il napoletano e Ljajic a completare il tridente. E Pjanic, finito nel mirino del Manchester United, confermato a centrocampo.

Le nuove reti «oscuranti» hanno portato i frutti sperati da Garcia: ieri è stato impossibile spiare la rifinitura e trarre qualche indicazione utile. In campo non c’era Gervinho ma non è mai esistita una reale speranza di portarlo in Friuli. I nuovi esami non hanno accorciato i tempi di recupero dalla lesione al retto femorale sinistro: l’ivoriano dovrebbe saltare anche il Chievo giovedì e proverà a tornare a Torino domenica prossima.

Dall’altra parte l’Udinese confida nella coppia d’attacco Muriel-Di Natale. Il primo ha già fatto molto male ai giallorossi (ricordate Lecce e l’ultima sfida al Friuli?), l’altro è una sentenza ogni volta che si scontra con la Roma, vittima preferita da Di Natale con 13 centri, di cui 11 segnati in maglia bianconera. Di contro Borriello ha punito 11 volte l’Udinese con le varie squadre in cui ha militato.

Il vero ostacolo da superare per la truppa di Garcia è il fortino di Guidolin: la sua squadra non perde una partita in casa dal 2 settembre 2012 contro la Juventus. Ventidue partite d’imbattibilità, comprese le quattro di quest’anno in cui ha raccolto tre successi e un pareggio. Insomma, comunque vada, una serie oggi si spezzerà. Ed è altrettanto certo che De Rossi & Co. saranno ancora in testa al campionato alla fine della giornata.

Se dovesse proseguire la striscia vincente della Roma sarebbe un record eguagliato: nella storia del campionato soltanto la Juventus di Capello nel 2005/06 ha inanellato nove successi in altrettante sfide a inizio torneo. C’era anche Balzaretti in quella squadra diventata poi campione d’Italia solo virtualmente. Il terzino tornato azzurro dà tutti i meriti a Garcia. «Ha grande carattere, è un esempio per noi, e la cosa migliore per un allenatore è quella di essere credibile. Altrimenti, il gruppo non ti segue». Tradotto: Zeman e Andreazzoli non lo erano.

Note a margine. L’Udinese inaugurerà oggi una simpatica iniziativa: sarà Michael Nino, un imbianchino locale primo vincitore del concorso «Dacia», lo sponsor stampato sulle maglie di Totò e compagni. In Sicilia, invece, c’è l’ex presidente giallorosso Tom DiBenedetto in gita turistica con la moglie originaria dell’isola. Basteranno 1.500 chilometri di distanza a disperdere i suoi influssi negativi?