"C’era un tempo in cui i campionati si vincevano innanzitutto nei corridoi del Palazzo. Che fosse la Juve della triade, il Milan di Berlusconi e Galliani o la Roma di Franco Sensi, era impossibile vincere senza cercare speciali «protezioni» o intavolare manovre per scardinare il potere altrui . Sui danni prodotti da quel sistema corrotto si sono espressi i tribunali sportivi e non, adesso non c’è dubbio che si sia aperta una nuova era.
rassegna stampa
Roma-Juve la sfida infinita
Le due capoliste si giocano lo scudetto senza rivali. Ma nelle battaglie di «palazzo» guidano l’opposizione
"
"Lo dice la classifica comandata da Roma e Juventus, che sono anche le due principali oppositrici del nuovo governo del pallone controllato da Tavecchio, Lotito e Galliani. Sembrerebbe, quindi, che nell’era post-Calciopoli conti di più avere una strategia societaria accurata e, di conseguenza, possedere i migliori calciatori per restare stabilmente in vetta. Questo non significa che la battaglia per rivoluzionare il sistema si arresterà, anzi. Roma e Juventus stanno tuttora studiando la possibilità di organizzare un nuovo «ribaltone» senza però intravedere al momento i margini. Le due società si rispettano, si temono ma non si considerano alleate bensì «casualmente» in sintonia sulle soluzioni per risollevare un campionato alla deriva.
"Intanto si godono le loro squadre belle e vincenti. Dopo il torneo scorso rimasto in sospeso (quasi) fino alla fine, si è ripartiti da loro. Soltanto loro: a parte l’Inter a -4, le altre «grandi» sono già lontane. Per Roma e Juventus quattro partite più una di Champions a testa, cinque vittorie e la sensazione netta che il divario con le altre concorrenti della serie A sia rimasto immutato rispetto allo scorso anno. Se non aumentato. Lo dice ad esempio la graduatoria del monte ingaggi, guidata dai bianconeri davanti al club di Pallotta che paga i suoi giocatori più delle milanesi. Entrambe hanno limitato le cessioni - Benatia il sacrificio giallorosso, Vucinic e gente di contorno gli addii juventini - e hanno badato a rinforzare le rispettive panchine. Garcia e Allegri hanno potuto schierare venti giocatori a testa in questo avvio di stagione, non potendo ancora contare su campioni del calibro di Pirlo e Strootman.
"
"La Juve ha una difesa solidissima e ancora imbattuta, De Sanctis ha raccolto invece appena due palloni nella rete: uno a giochi fatti col Cska Mosca in Champions, l’altro a Parma reso innocuo dalla magia di Pjanic allo scadere. Lo «Stadium» e l’Olimpico restano due fortini quasi inespugnabili, mentre in trasferta finora i successi delle capoliste sono stati tutti di misura.
"Aspettando lo scontro diretto del 5 ottobre a Torino che può spostare per la prima volta l’equilibrio del torneo, i due allenatori si sono ritrovati in collegamento televisivo su Sky dopo le vittorie di mercoledì. E Garcia non ha gradito, visto che aspettava già da parecchi minuti il suo turno per l’intervista e non era stato avvisato del siparietto organizzato con Allegri. Questione di carattere. Prima delle gare era toccato ai direttori generali Baldissoni e Marotta scambiarsi i complimenti in diretta. Insomma la sfida a distanza è ricominciata senza veleni. Per adesso.
"Anche i capitani lanciano messaggi di reciproco rispetto. Se Totti parla di una «Juve favorita», il suo amico Buffon riconosce che «sarà dura ripetersi anche quest’anno contro una Roma così forte. Loro - dice il portiere - sono in testa alla classifica con merito insieme a noi. La Roma ha forza e consapevolezza, che si acquisisce con le vittorie, le prestazioni e i risultati. Quest’anno si è pure rinforzata e se dovesse vincere alla fine lo farebbe con merito, ma noi non molliamo la presa».
"A Trigoria la pensano allo stesso modo. Se poi vinci partite come quelle di Parma, la fiducia non può che aumentare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA