Dopo l'ennesima «botta» questa volta non c’è stata risposta. La Roma ha deciso infatti di seguire la linea del silenzio e non battere ancora sul muro alzato dal prefetto di Roma Gabrielli, intercettato (per caso) proprio nei pressi dell'hotel del centro dove in questi giorni sta soggiornando il presidente giallorosso James Pallotta. «Nessuno della Roma mi ha mai chiesto un appuntamento - ha tuonato il prefetto - e tranne alcune dichiarazioni che giudico onestamente poco corrette, non ho ricevuto alcun tipo di richiesta».
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Roma-Gabrielli, lite sugli ultrà
Il prefetto: «Pallotta non mi ha mai chiesto un incontro, è scorretto». Gelo a Trigoria ma nessuna replica. E anche col Bate lo stadio è vuoto
Una smentita che di fatto cancella l'ammissione, ripetuta più volte, dello stesso Pallotta sulla possibilità di un incontro tra le parti per trovare un punto di contatto riguardante le norme di sicurezza che da questa estate hanno diminuito inesorabilmente le presenze all'Olimpico. Una doccia fredda inaspettata quella di Gabrielli, che poco è piaciuta nei piani alti di Trigoria, dove da mesi si sta cercando di lavorare sotto traccia alla ricerca di una soluzione comune. Anche perché la dirigenza romanista ha più volte richiesto un appuntamento sfruttando la permanenza nella capitale di Pallotta, augurandosi magari di ottenere maggiore visibilità dopo i numerosi tavoli tecnici andati già in scena, ma terminati sempre con lo stesso inutile epilogo.
Negli ultimi giorni l'invito è stata inoltrato nuovamente attraverso la mediazione di Roberto Massucci, Capo di Gabinetto del questore di Roma ed ex Vice Presidente operativo dell’Osservatorio delle manifestazioni sportive. L'intento era quello di mettere in contatto il club (e in questo caso direttamente Pallotta) con il questore D'Angelo e il prefetto Gabrielli.
Dopo aver incassato pubblicamente il rifiuto, adesso la Roma proverà a muoversi su altri fronti senza il rischio di innescare ulteriori polemiche, partendo dall'incontro organizzatodomani pomeriggiocon il commissario prefettizio Tronca in cui, dopo le presentazioni di rito, si affronterà anche il discorso relativo alla situazione dello stadio Olimpico e su come poter affrontare il problema collaborando insieme alle istituzioni. Ma su questo tema Tronca non intende minimamente intralciare il lavoro di Gabrielli.
Il segnale richiesto da una parte dei tifosi giallorossi alla propria società quindi difficilmente si concretizzerà, lasciando vivere a Pallotta per la prima volta dal vivo l'emozione di un Olimpico che si preannuncia freddo e semi deserto. Per la sfida decisiva di Champions con il Bate Borisov sono stati venduti finora circa 5.000 biglietti e a meno di un boom finale nelle vendite, non si andrà oltre i 25.000 spettatori: record storico in negativo in gare europee non soggette a limitazioni da parte della Uefa.
Intanto i gruppi organizzati della Curva Sud diserteranno lo stadio, ma si presenteranno domani a Trigoria per assistere alla gara di Youth League della Primavera di Alberto De Rossi. L'annuncio è arrivato ieri attraverso un comunicato: «Portate tutti una bandiera, coloriamo il settore, tiriamo fuori la voce. Adesso dividete a metà anche Trigoria. Saremo il vostro peggior incubo». Un riferimento indirizzato a chi dalla scorsa estate ha studiato e applicato la nuova metodologia di sicurezza all''interno dell'Olimpico
Una «palla» che continua a scottare e che nessuno tra le istituzioni sembra intenzionato a raccogliere.
(A. Serafini)
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