Il «meraviglioso errore» di Franco Baldini, quello che secondo Capello «non aveva capito l’ambiente», torna da campione d’Europa. Roma-Barcellona sarà la partita di Luis Enrique, ma non solo. Il tecnico la sua personale rivincita se l’è presa sulla panchina dei più grandi e domani, chissà, riceverà anche qualche applauso dall’Olimpico pieno in ogni posto. Perché quella dedica ai romanisti nella notte di Berlino, in cui ha battuto i rivali della Juve, non è passata inosservata.
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Roma-Barça quanti incroci
Quella di mercoledì sera sarà la partita di Luis Enrique, ma non solo. Ben prima di lui ha lasciato la «Masia» Iago Falque, per iniziare a girare il mondo
Lucho è rimasto nel frattempo in ottimi rapporti con i suoi ex giocatori e gli stessi dirigenti di Trigoria che avevano provato a convincerlo a riprovarci dopo quel tormentato settimo posto della stagione 2011/12. È stato proprio l’allenatore asturiano la scorsa estate a intervenire in favore della Roma nella trattativa poi saltata per il terzino Adriano: «Il giocatore mi serve, ma se lo volete voi non mi opporrò alla sua cessione» promise Luis a Sabatini. Poi non se n’è fatto più nulla ma a Trigoria hanno apprezzato comunque.
Così come a Barcellona il rispetto nei confronti della società giallorossa è cresciuto negli ultimi due anni. Merito del comportamento tenuto dalla Roma nell’ambito del trasferimento in giallorosso di Sanabria, Gerson e Diallo. Tutto è nato con l’attaccante paraguaiano, ora girato in prestito allo Sporting Gijon: grazie a una clausola, Sanabria poteva liberarsi gratuitamente dal Barcellona, ma la Roma ha preferito trattare un prezzo con il club blaugrana e comprarlo a 5 milioni più bonus. Il ragionamento fatto da Pallotta è semplice: perché soffiare un giocatore a una società che in futuro potrebbe essere un mio ricchissimo cliente? Non è un mistero ad esempio che Pjanic piaccia parecchio a Luis Enrique e in futuro, forse, se ne riparlerà.
I dirigenti catalani, intanto, hanno trovato in fretta un’intesa l’estate scorsa per altri due casi spinosi. Su tutti quello di Gerson: il talento brasiliano era in mano ai blaugrana, con tanto di pagamento di un diritto di veto, ma sotto traccia Sabatini è riuscito a convincere la famiglia del ragazzo e il Fluminense. Una volta chiusi gli accordi, il diesse si è messo seduto al tavolino con il suo vecchio amico Braida e ha trovato un accordo conveniente per tutti: Gerson è della Roma ma in caso di futura vendita il Barcellona avrà una prelazione. Lo stesso dicasi del baby Diallo, appena passato nelle giovanili giallorosse perché insoddisfatto della sua situazione nella Cantera.
Ben prima di lui ha lasciato la «Masia» Iago Falque, per iniziare a girare il mondo. Ora si sente finalmente al posto giusto e domani cercherà di dare un dispiacere a Luis Enrique che lo escluse dal Barça B.
Nessun sentimento di rivalsa per Keita: con la camiseta blaugrana ha alzato al cielo due Champions League. Al Camp Nou ha lasciato un ottimo ricordo, testimoniato dalla targa ritirata in occasione dell’ultimo Trofeo Gamper. Quella sera di agosto è stato cementato anche la partnership tra le due fondazioni benefiche dei club, con lo scambio di maglie tra Totti e Messi poi vendute all’asta per oltre 10mila euro.La Roma, invece, ha incassato un cachet da oltre 500mila euro ed è stata ospitata per due giorni nelle strutture del Barça: ricambierà il favore oggi facendo allenare i ragazzi della Primavera catalana a Trigoria in attesa della sfida di Youth League in programma domani alle 16.
La comitiva spagnola arriva stamattina al gran completo, priva solo degli infortunati Bravo, Dani Alves e Vermaelen. Alla canonica cena di gala tra dirigenti in centro parteciperà per la prima volta anche Sabatini e non mancherà un saluto al telefono tra i presidenti Pallotta e Bartomeu.
In questo clima di bon ton c’è pure da giocare una partita niente male: Garcia è indeciso se schierare ancora Rudiger in difesa, mentre Maicon chiede spazio a destra.
(A. Austini)
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