"In questi ultimi anni Juventus-Roma era stata troppo «soporifera» per gli arbitri, ci eravamo dimenticati quello che accadeva alla vigilia di questa partita e le difficoltà che gli arbitri incontravano. Una gara che necessitava, per essere arbitrata bene, di grande personalità, concentrazione e di fortuna. Questa volta è stato un tuffo nel passato, la partita ha dimostrato che questo campionato sicuramente sarà un testa a testa tra Juventus e Roma e che per il designatore Messina e per gli arbitri sarà molto dura. Prima di entrare nell’analisi della direzione di gara di Rocchi e dei suoi collaboratori bisogna premettere che mai designazione fu più sbagliata perché bastava tenere conto delle ultime gare del fischietto fiorentino in Serie A e in Champions League - a partire da Arsenal-Galatasaray - per capire che non era nella sua massima forma ed evitargli questa brutta figura. Ora veniamo ai tre calci di rigore concessi e a quello richiesto da Marchisio.
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«Rocchi, quanti errori a senso unico Ora l’Aia gli permetta di spiegare»
Per far capire a tutti cosa e come ha vissuto in quei 90 minuti, è auspicabile che finalmente l’Aia dia la possibilità a Rocchi di parlare pubblicamente
"Il primo non c’è perché Maicon si stacca dalla barriera e colpisce il pallone col gomito a protezione del viso ma non allarga il braccio. Non opponendo uno spazio maggiore per impedire alla palla di passare è da considerare involontario. Sarebbe bastato fare un semplice ragionamento: se non ci fosse stato il gomito che parte del corpo avrebbe colpito il pallone? Al massimo poteva essere ammonito per aver lasciato la barriera e la punizione doveva essere ripetuta. Nel secondo rigore sbaglia ancora Rocchi perché un arbitro della sua esperienza avrebbe dovuto accorgersi che, già prima che Pjanic battesse la punizione, Totti e Lichtsteiner si stavano strattonando a vicenda. Sarebbe bastato un semplice richiamo. Inoltre è nel posto sbagliato e vede solo la parte finale dell’azione, quando lo juventino, che non guarda mai il pallone, si aggrappa a Totti e lo butta giù, conclusione che giustifica il calcio di rigore.
"Perché allungare il recupero senza segnalarlo ai contendenti e al pubblico? Non lo sapremo mai, fatto sta che il fallo di Pjanic su Pogba - difficile valutare se dentro o fuori l’area anche dopo i replay - porta Rocchi a concedere il secondo rigore alla Juventus. L’arbitro in questo caso è posizionato benissimo e ci sentiamo di dargli ragione. Altro episodio è il rigore chiesto da Marchisio. Lo juventino calcia ma prende la gamba di Holebas: giusto non concedere il penalty.
"Veniamo ora alla rete del 3-2 di Bonucci (Banti e Stefani non si sono accorti che il pallone di Manolas era circa mezzo metro fuori?). Detto che ormai la regola del fuorigioco e le continue variazioni complicano sempre di più la vita di arbitri e assistenti non consentendo uniformità di giudizio, ci chiediamo se l’assistente sia stato in grado di valutare la «linea di visione» richiamata dalla regola. Secondo noi la posizione di Vidal dietro tre calciatori della Roma e a poca distanza dal portiere era da punire con il fuorigioco. Sicuramente l’Aia ci dirà che il gol era regolare per le nuove disposizioni e allora aspettiamo di vedere come saranno valutati episodi simili. Siamo curiosi.
"In ultimo l’approccio di Rocchi: mai in partita, confuso, con poca «cattiveria» per affrontare la gara, contestato in maniera plateale da tutti i calciatori in campo e fuori, mai accettato, con provvedimenti disciplinari spesso arrivati nel momento sbagliato. Un arbitro della sua esperienza poteva richiamare in maniera decisa Garcia senza allontanarlo? Secondo me sì, anche perché in quel momento l’allenatore della Roma poteva comprendere quello che stava vivendo Rocchi e da ottimo «condottiero» quale è poteva essere di aiuto all’arbitro richiamando i suoi calciatori.
"Una partita da dimenticare per Gianluca ma, mi sento di dire per tutto quello che di buono ha fatto fino all’altra sera, che merita un’altra chance. E per far capire a tutti cosa e come ha vissuto in quei 90 minuti, è auspicabile che finalmente l’Aia gli dia la possibilità di parlare e spiegarlo a tutti (a Rizzoli fu concesso la passata stagione). Farebbe bene a lui, al settore arbitrale e soprattutto a tutti gli appassionati di calcio. Aspettiamo un segnale.
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