Non ci andrà. Perlomeno non adesso. José Mourinho resiste alla corte serrata del Portogallo, che lo vorrebbe subito sulla panchina della nazionale per aprire il ciclo post-Ronaldo. Il tecnico romanista, scrive Il Tempo, è rimasto in patria per le feste di Natale ma sarà regolarmente presente alla ripresa degli allenamenti a Trigoria il 26. Cosa che peraltro non è mai stata in dubbio. L’offerta del Portogallo è reale, la federazione avrebbe accettato anche l’ipotesi del doppio incarico ma su questo la Roma ha posto il veto assoluto e lo stesso Mourinho non è intenzionato a mollare adesso il club giallorosso, nemmeno dividendosi tra le due panchine.
Il Tempo
Pressing Portogallo: Mourinho per ora dice no
In Algarve l’allenatore si è riunito con l’agente Jorge Mendes e il suo vice Valdir Cardoso per riflettere insieme sul da farsi, lasciando che l’eco mediatico sull’offerta si propagasse. Perché a Mourinho fa gioco in ogni caso che si sappia quanto gli altri lo desiderano. Questo, però, non significa che Mourinho resterà alla Roma fino al termine del suo contratto nel 2024. Detto che un eventuale andamento negativo alla ripresa potrebbe accelerare i processi – l’umore di Mou è legato ai risultati con un’intensità superiore al comune – in vista della prossima stagione l’allenatore vuole capire quali margini ci sono per rafforzare la squadra.
Convinto che il Fair Play Finanziario della Uefa penalizzi in maniera esagerata la Roma, Mourinho ha capito che le sue continue richieste sul mercato (compreso quello di riparazione che sta per aprirsi e prevede al momento solo l’arrivo di Solbakken) si scontrano con dei paletti insuperabili da Friedkin. E allora è il caso di riflettere insieme alla società, perché l’allenatore non si sentirebbe a suo agio senza la possibilità di competere per vincere.
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