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Il Tempo

Preludio alla rivoluzione di fine anno

Preludio alla rivoluzione di fine anno - immagine 1
Una scelta che va nelle direzione di salvare il salvabile in questa annata ormai disastrata per poi iniziare il prossimo l'attesa rivoluzione
Redazione

La scelta sembra fatta, o almeno tutti gli indizi portano in quella direzione. Nonostante le smentite del caso Ranieri potrebbe diventare già oggi il nuovo allenatore della Roma: per la terza volta. Il volo a Londra di ieri sera in extremis, con moglie e procuratore a seguito, serviva proprio a questo, scrive Tiziano Carmellini su Il Tempo. Alla fine sembra aver prevalsa la linea prudente, puntare su un uomo di fiducia grande conoscitore della città, dell'ambiente e anche dei meccanismi «insoliti» che da sempre si attivano dentro il fortino di Trigoria. Certo, forse molti tifosi si aspettavano un nome in grado di riaccendere la voglia di riscatto immediata, invece con Ranieri si è fatta una scelta ben precisa e forse anche giusta arrivati a questo punto della stagione con una classifica così: andare in fondo senza altri danni, salvare il salvabile in questa annata ormai disastrata per poi iniziare il prossimo l'attesa rivoluzione. Una scelta che comunque soddisfa buona parte della tifoseria, soprattutto quella più tranquilla e avanti con gli anni, perché Ranieri è un signore del calcio. Persona educata e a modo, non ha mai "strappato" con il popolo giallorosso che lo considera un «suo» patrimonio. Semplicemente Ranieri ha sempre lasciato una buona impressione di se dovunque sua stato: in Inghilterra, nella Capitale così come a Cagliari.

Certo, non è come scegliere De Rossi, ma è comunque un uomo che piace e mette alla fine tutti d'accordo: anche perché arrivati a questo punto era difficile trovare qualcuno in grado e con la volontà di mettere le mani in questo grosso casino che è la Roma. Ranieri avrà la pazienza e la capacità di provare a rimettere in piedi una squadra che fin qui ha fatto davvero poco e male. Colpa delle scelte sbagliate e tardive della società, ma anche di un gruppo che appare ormai disgregato. Difficile fare peggio!