La gaffe sulle banane resta un po’ indigesta e non è bastata la lettera di scuse alle 53 federazioni dell’Uefa per archiviarla. Michel Platini ha deciso di rinfrescare la memoria ai presenti al convegno «Respect Diversity»: «Colui che è appena stato eletto presidente della Federcalcio italiana ha espresso frasi che hanno provocato stupore e riprovazione. Per questo la Uefa ha aperto un’inchiesta e deciderà in merito: non tocca a me farlo». Quel qualcuno è Carlo Tavecchio, che nonostante l’importanza dell’avvenimento, per la prima volta ospitato dalla capitale, e la vicinanza del Grand Hotel Parco dei Principi, dove ha avuto luogo la conferenza, alla sede della Figc in via Allegri, non si è presentato e ha lasciato la rappresentanza a Maurizio Beretta e Fiona May.
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Platini: «Stupiti dalle frasi di Tavecchio»
Il presidente della Figc diserta il convegno contro il razzismo al Parco dei Principi. E il numero uno dell'Uefa lo bacchetta
Il gioco del nascondino non è servito ad evitare che si parlasse di lui. Il presidente della Lega di A e vicepresidente della Figc Beretta ha provato a difenderlo: «Quello di Platini a Tavecchio non è stato un attacco, ha riportato il tutto come un dato di cronaca. Discriminazione territoriale? Abbiamo cambiato i meccanismi di sanzione per evitare di concedere poteri di condizionamento a una piccola parte di ultrà». Platini detta la linea da seguire: «In Italia ci sono state diverse controversie sul tema razzismo. La via è lunga e ci saranno tranelli, ma prometto che persevererò sempre perché il calcio include, accoglie e integra. Non discrimina e perseguita». L'esempio va dato dall'alto.
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