A questo punto, tanto vale provarle tutte. Sabato sera a San Siro Rudi Garcia ha sfoggiato l'ultima freccia rimasta nell'arco romanista, una «disperata» contromisura che il tecnico è intenzionato a riproporre in questo delicato finale di stagione. Di fronte a una continua involuzione realizzativa (soltanto Chievo e Parma hanno segnato meno della Roma nel girone di ritorno), il francese è pronto a cambiare nuovamente, confortato anche dai pochi segnali di ripresa tattica registrati dopo l'uscita di capitan Totti.
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Pjanic alla Totti per ritrovare il gioco
La decisione di avanzare Pjanic nel ruolo di trequartista e arginare la linea del centrocampo con Keita, De Rossi e Nainggolan ha garantito quantomeno una crescita del ritmo nella costruzione del gioco
Non è certo passata inosservata la scelta di richiamare in panchina il numero 10 dopo appena 52 minuti di fronte all'ingresso di un centrocampista come Keita, considerando inoltre che al momento del cambio la Roma era sotto di un gol. La decisione di avanzare Pjanic nel ruolo di trequartista e arginare la linea del centrocampo con Keita, De Rossi e Nainggolan ha garantito quantomeno una crescita del ritmo nella costruzione del gioco fino al momento del momentaneo pareggio realizzato proprio sull'asse Pjanic-Nainggolan. Soltanto una coincidenza? Per la risposta basterà aspettare mercoledì, quando Garcia potrebbe provare nuovamente il sistema «a rombo». Condizione che appare necessaria aspettando che i terminali offensivi giallorossi ritrovino la forma migliore, perché se Doumbia non sembra ancora in grado di fornire un supporto da minimo sindacale, anche Totti non riesce più a sobbarcarsi l'intero peso dell'attacco. D'altronde Francesco non ha ancora recuperato la condizione fisica migliore dopo i fastidi muscolari avvertiti nelle ultime settimane. Inoltre capita spesso che il movimento degli attaccanti latiti proprio quando riceve il pallone, costringendolo a ricominciare l'azione senza poter lanciare in profondità.
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