rassegna stampa

Pioli salvo: «Ora la Roma»

Il tecnico: "A maggio decideremo il futuro con la società". Mihajlovic criticato da Berlusconi e osannato dai laziali

Redazione

Una boccata d'ossigeno, Pioli salva la panchina e pensa al derby, ultimo obiettivo di un'annata fallimentare. «Avevamo bisogno - esordisce il tecnico - di una prestazione del genere. È una stagione complicata ma piangersi addosso ora è inutile, non serve. È una prova di carattere e volontà, abbiamo stretto i denti e portato a casa un risultato positivo. Era importante reagire subito perché giovedì abbiamo preso una brutta botta. Adesso ci prepariamo per il derby».

Inevitabile pensare al futuro anche se il tecnico biancoceleste allontana l'idea di un divorzio a giugno: «Mi tengo stretto la panchina della Lazio - riprende - è chiaro che a fine campionato faremo un bilancio con Lotito e Tare e vedremo cosa fare, se sarà possibile continuare insieme a prescindere dal contratto che ho di un altro anno. Per adesso rimango concentrato su queste otto partite e soprattutto sulla sfida contro la Roma a cui i nostri tifosi tengono tantissimo».

A proposito, l'arbitro Tagliavento ha tolto di mezzo Lulic, uno sempre molto importante nel derby e non solo per la rete che ha portato la Coppa Italia. «È un peccato , da tutto l'anno che siamo penalizzati da infortuni e squalifiche. Sarebbe troppo importante vincere contro i giallorossi anche per la classifica perché sette punti dal sesto posto sono tanti ma possono anche diventare pochi».

Cerca di non farsi prendere dai rimpianti: «Troppe volte non siamo stati squadra, le aspettative erano diverse. Il digiuno degli attaccanti? Il centravanti dipende molto dal gioco della squadra e noi per tante partite non siamo stati bravi nonostante il possesso palla sia migliorato rispetto alla passata stagione». Pioli è salvo, si giocherà il suo quarto derby sperando di interrompere la striscia negativa con due sconfite e il pari sfortunato nell'esordio della stracittadina.

Sull'altro fronte c'è Mihajlovic (anche ieri cori a suo favore dei laziali presenti) candidato alla panchina biancoceleste. Di sicuro il tecnico serbo non resterà al Milan. Le parole pronunciate da Berlusconi prima della gara sono più di una sentenza definitiva: «Non mi piace il gioco del Milan». Parole dure, Sinisa si inalbera un po': «Basta con quste cose, fate copia incolla delle frasi dell'ultima volta».

Poi prova a parlare della partita, di un pareggio che sa di sconfitta: «Primo tempo equlibrato, nella ripresa abbiamo dominato, anche stavolta due pali e quattro punizioni dal limite non sfruttate. Purtroppo quando crei e non riesci a fare gol poi diventa dura vincere. Non guardiamo classifica, la Lazio è una buona squadra, non era una partita semplice». Mihajlovic la prende alla larga ma qualche messaggio cifrato lo manda alla proprietà: «Stavolta l'atteggiamento è stato giusto ma non siamo stati brillanti dal punto di vista tecnico, rispetto alle ultime due partite siamo andati meglio. Ho delle difficoltà perché nella rosa non ho giocatori che possano cambiate la partita in corso, ho poche soluzioni di qualità, speriamo di recuperare durante la sosta la condizione migliore dei nostri fantasisti (Menez su tutti, ndr)».

Finale sul futuro: «La panchina della Lazio? Per ora sono l'allenatore del Milan». Magari arrivasse a Roma, sarebbe una bella notizia ripartire da Sinisa.

(L. Salomone)