Il dado è tratto. Gianluca Petrachi esce allo scoperto per ufficializzare la rottura con Cairo e inizia la sua battaglia personale per poter trattare liberamente con la Roma. "Dopo dieci anni di rapporto professionale con il Torino - dice il dirigente all'Ansa in risposta alle accuse del patron granata che gli imputa di parlare coni giallorossi rivali nella corsa per l'Europa - non credo sia giusto mettere in discussione la mia lealtà e la mia professionalità. Trovo quindi ingiuste le dichiarazioni del presidente Cairo e avrei preferito un chiarimento di persona. Il rapporto fra il presidente e un suo dirigente deve essere fondato sulla fiducia reciproca e il rispetto per i ruoli. Non capisco in che modo potrebbe concretizzarsi tale conflitto di interessi e l 'eventuale avvicinamento di un'altra società è semplicemente la prova che il lavoro svolto sia stato di primo livello e il "mio" presidente ne dovrebbe solo essere orgoglioso. Mi dispiace constata-re, che forse è Cairo che non ha più fiducia nei miei confronti e ne prendo atto con rammarico". La rottura è ormai insanabile, scrive Il Tempo, il proprietario del Toro ha già scelto Massimo Bava come sostituto ma per liberare Petrachi vuole monetizzare, essendo il diesse legato per un'altra stagione ai granata. Sarà un lungo braccio di ferro.
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Petrachi c’è, ora caccia a Conte
Il ds pronto a lasciare il Torino e accasarsi a Trigoria. Con lui può arrivare l'ex ct della Nazionale, ma c'è la concorrenza di Milan, Inter e Bayern
Intanto Pallotta ha scartato definitivamente Campos nella lista dei candidati alla direzione sportiva romanista, che a questo punto rimangono due: Massara e, appunto, Petrachi. Con un fattore determinante: il dirigente prossimo a lasciare i granata è legato a doppio filo ad Antonio Conte. Nati entrambi a Lecce nel 1969, cresciuti nelle giovanili dei giallorossi di Puglia come calciatori, un paio di stagione insieme in prima squadra prima di separarsi e continuare le rispettive carriere. Negli anni sono rimasti legatissimi, un'amicizia sincera al di fuori del calcio e adesso il destino potrebbe riunirli professionalmente a Roma. Il tecnico l'obiettivo numero uno di Pallotta, ben felice di affidare l'area tecnica di Trigoria a Petrachi qualora convincesse Conte a seguirlo. E Massara? A quel punto sarebbe difficile immaginarlo ancora negli uffici giallorossi, Sabatini è pronto a "riprenderlo" al Bologna dove andrà a lavorare nella prossima stagione. Ma tutto è ancora possibile e la telenovela rischia di allungarsi fino a maggio inoltrato, inizio giugno. Molto dipenderà da Conte, che ha parlato con la Roma ma aspetta di capire tutte le potenziali offerta. Fra quelle possibili, va tenuta in grande considerazione la Juventus: se Allegri salta, il ritorno del grande ex diventa la prima opzione. E anche le milanesi sono in corsa per l 'allenatore leccese, come il Bayern. Nel frattempo Massara continua a lavorare nonostante sia diventato una sorta di "piano B" per Pallotta. Sta seguendo con attenzione il danese Skov Olsen, tratta il rinnovo di Zaniolo e presto dovrà rispondere a un'offerta scritta del Tottenham per il giovane talento giallorosso: gli Spurs hanno stanziato 50 milioni di euro, ma i giallorossi vorrebbero tenere Zaniolo. Almeno per quest'anno.
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