rassegna stampa

Perché tenerlo? Cambiare ora anticamera del naufragio

LaPresse

Ha senso cacciare Di Francesco, il "giovane" allenatore che lo scorso anno è stato autore di un semi-miracolo, di una semifinale di Champions e tutto il resto?

Redazione

Avanti conDi Francesco, quasi a oltranza. A costo di sbattere contro un muro ancora più grosso, ma cambiare adesso non ha alcun senso se non dar sfogo alla rabbia e alla frustrazione del momento dei tifosi, scrive "Il Tempo". Cambiare l'allenatore in corsa sarebbe un clamoroso errore per almeno 3 buoni motivi:

1) Mandarlo via dopo cinque giornate per prendere chi? C'è sul mercato un allenatore che non sia una seconda scelta, una "toppa"? E per quanto? Magari fino al temane della stagione nel tentativo, impossibile, di programmare qualcosa per il prossimo anno?

2) Ha senso cacciare il "giovane" allenatore che lo scorso anno è stato autore di un semi-miracolo, di una semifinale di Champions e tutto il resto? Chiaro, la vecchia squadra è stata smontata e qui ha parte della responsabilità avendo "avallato". Anche lui ha commesso il terribile errore di pensare di poter giocare allo stesso modo con altra gente. Errore clamoroso in questo senso, come il fatto di non essersi imposto su una preparazione che non condivideva. Ma basta questo per cacciarlo?

3) Se i nomi sono quelli che stanno circolando in queste ore, Ranieri, Paulo Sousa o Prandelli per non parlare di Montella, allora tutta la vita meglio Di Francesco. Ora ci sono due partite che Eusebio non può sbagliare perché poi sarebbe davvero indifendibile. Sta a lui dimostrare che è cresciuto e può allenare una grande squadra in una piazza difficile come quella di Roma. Qui dimostrare di aver talento e voglia di lavorare può non bastare.