rassegna stampa

Il paradosso del tifoso «Brutto vincere così»

Sembra un paradosso: la qualificazione è arrivata, ma è il come ad interessare ai più. E alla fine sono partiti i fischi, com’era già successo all’Olimpico quando alla Roma era stato assegnato un rigore contro il Chievo che sapeva tanto di...

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Se era facile ipotizzare il contrattacco degli juventini e gli sfottò dei laziali al motto di «er sistema», dopo il rigore che ha permesso alla Roma di eliminare l’Empoli dalla Coppa Italia ai supplementari, meno scontata era la presa di posizione dei romanisti, quasi schifati da un successo ottenuto con scarso merito.

Sono pochi i tifosi giallorossi che hanno gioito quando De Rossi ha insaccato dagli undici metri, perché nella loro storia hanno sempre voluto distinguersi da chi usufruiva dei favori arbitrali per arrivare al successo. E alla fine sono partiti i fischi, com’era già successo all’Olimpico quando alla Roma era stato assegnato un rigore contro il Chievo che sapeva tanto di compensazione dopo i torti di Torino.

Sembra un paradosso: la qualificazione è arrivata, ma è il come ad interessare ai più. Dopo aver trascorso la prima metà di stagione a puntare il dito contro la Juventus, rea di aver ottenuto i tre punti più pesanti di questo campionato allo Stadium con tre gol irregolari, si è sporcata anche la coscienza dei romanisti, che sui social hanno preso le distanze da quanto accaduto e, soprattutto, dal pensiero di Garcia. Il «violinista» che rinnega un vantaggio ottenuto, con presunzione d’innocenza, non piace al popolo di internet: «Non puoi sviolinare prima e poi dire che il rigore c’era. La forza di un allenatore sta anche nella coerenza», è il messaggio di uno che racchiude il pensiero di molti, amareggiati per l’atteggiamento di un tecnico in cui riversavano il loro senso di giustizia: «Che delusione Garcia, ora lo stimo un po’ meno! #tutto ilmondoèpaese».

Tutti uguali, tutti colpevoli. I romanisti volevano invece restare «puliti» e hanno fatto ammenda: «Certi rigori per la Juve sono normali, per noi no» e «da romanista dico che il rigore non c’era e abbiamo fatto pure una figuraccia». Per una notte, o chissà per quanto visto gli strascichi che in genere hanno questi episodi, i tifosi giallorossi si sono sentiti vicini a quelli bianconeri, anzi proprio al posto loro, accusati di aver vinto con l’«aiutino»: «Sto andando a letto e mi sento una m... Come fanno gli juventini a sentirsi così tutte le sere?».

C’è chi ha chiesto scusa all’Empoli per quello che ha vissuto come un furto («avete rimesso il furto al centro del villaggio», ha cinguettato un laziale su Twitter), chi addirittura avrebbe preferito uscire dalla Coppa Italia, a testa alta: «Sarebbe stato meglio perdere, mi scuso con l’Empoli e i suoi tifosi: meritavano loro di passare» e «per il rigore preferivo più sportività: andava sbagliato volutamente». In Inghilterra è successo, Callum Hinde è stato il protagonista «crazy» di un gesto che si vede di rado: ha calciato piano piano, tra le braccia del portiere, ma l’arbitro non ha gradito e l’ha ammonito. Paradosso anche questo.

«Non mi piace fare il tifoso opinionista, ma il rigore era inesistente, inventato e regalato, ed è successo proprio davanti ai miei occhi. Preferisco uscire ai rigori o con un gol all’ultimo piuttosto che essere paragonato alla Juventus. Comunque, 120 minuti di tifo incessante», le parole sconsolate di uno degli 11 mila spettatori dell’ottavo di Coppa.

Il presidente dell’Empoli Corsi ha voluto ringraziare i tifosi giallorossi «per il supporto e le dimostrazioni di simpatia e stima verso il nostro club, che rappresenta una piccola realtà nel panorama calcistico italiano. Dispiace per le parole di Garcia, stonano con l’immagine che di lui mi sono creato». La chiosa la lasciamo a John Elkann: «Ora che la Juve è a +5 mi sembra che le polemiche siano finite». Forse.