«Ogni giorno – dice il numero uno di Boston – si parla di Pjanic, del fatto che vuole andare via: è davvero assurdo. Personalmente non ho alcun interesse nel voler vendere Miralem, è una cosa stupida. Io voglio che faccia parte di questa squadra e anche lui lo vuole. Credo che tutte queste chiacchiere siano dannose perché magari i giocatori pensano che sia il nostro punto di vista, quando invece non parliamo minimamente di queste cose. La mia decisione è: voglio che Pjanic resti alla Roma. E vale anche per gli altri».
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Pallotta: «Pjanic resta alla Roma»
«Ogni giorno – dice il numero uno di Boston – si parla di Pjanic, del fatto che vuole andare via: è davvero assurdo. Personalmente non ho alcun interesse nel voler vendere Miralem, è una cosa stupida. Io voglio che faccia parte di questa...
Non più una rosa da stravolgere, quindi, ma da puntellare: «Se abbiamo fatto degli errori, a livello collettivo, è perché abbiamo agito troppo sul mercato. Nei primi due anni abbiamo dovuto farlo per mettere a posto i conti e Sabatini ha fatto un lavoro fantastico. Abbiamo capovolto la situazione, c’è ancora da lavorare, ma sono contento del fatto che abbiamo delle ottime basi e dobbiamo semplicemente aggiungere un paio di tasselli, principalmente per via dei giocatori in prestito. Abbiamo molti giovani validi e non abbiamo molti spazi da riempire».
Sabatini è stato difeso per il lavoro svolto, ma le parole di Pallotta alla radio ufficiale giallorossa lo hanno sorpreso.
È un po’ imprudente sbilanciarsi così, perché la Roma potrebbe far poco di fronte ad un’offerta che vada magari a coprire la clausola rescissoria di Pjanic di circa 38 milioni (non certo un problema per il ricco Psg).
C’è, insomma, il rischio che si faccia una brutta figura. Forse «Jim» è solo stanco di vedere la bacheca vuota e ha voluto rendere pubbliche le sue buone intenzioni: «Vogliamo vincere lo scudetto, ci stiamo arrivando. Io non vado da nessuna parte, starò qui per molto tempo. Ho uno stadio da costruire».
Nei giorni scorsi ha ricevuto negli States Baldissoni e Zanzi per una serie di riunioni con architetti e altri esperti del settore con un unico obiettivo in testa: «Ogni giorno penso allo stadio che città e squadra meritano di avere. Stiamo andando avanti. Credo che David Ginsberg abbia fatto un lavoro eccezionale per risolvere alcuni problemi che avevamo avuto. Ne abbiamo ancora alcuni, risolvibili. Abbiamo più di 800 pagine di dossier, è per questo che ci stiamo impiegando così tanto tempo e lo consegneremo nelle prossime settimane».
Era prevista per oggi la consegna dei progetti finiti alla Lend Lease, società che sta coordinando il lavoro, ma l’appuntamento è slittato al 15 aprile, nuovo limite massimo prima di portare la documentazione in Comune.
Se il maxi-dossier tiene in apprensione Pallotta, i risultati gli hanno restituito serenità: «Non potrei essere più felice e fiero, Spalletti e il suo staff sono stati fantastici. Vorrei aver preso prima la decisione di cambiare. Mi sono accorto di come si trattasse di un problema psicologico e non fisico. Ora lavorano anche molto più di prima».
La stoccatina all’ex tecnico Rudi Garcia è servita: «Magari saremmo primi. La squadra è forte e noi lo sapevamo, avevamo solo bisogno della persona giusta». Meglio guardare avanti, senza rimpianti. All’orizzonte ci sono da sciogliere i nodi Totti e Sabatini, grandi assenti del discorso del presidente, ma anche un mercato - almeno nelle intenzioni - da grande squadra.
(E.Menghi)
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