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Pallotta: “Il nuovo Totti lo trovo al computer”

Il presidente: "Puoi guardare 6.000 giocatori, ma se cerchi determinate caratteristiche devi vedere ore e ore di video"

Redazione

Chi lo critica non lo capisce. Pallotta parla la lingua dei "nerd" e vuole una Roma all’avanguardia, scrive Il Tempo, sta costruendo un futuro oltre il mattone del nuovo stadio grazie alle conoscenze acquisite nel mondo dell’intelligenza artificiale, ma le sue idee innovative finiscono sotto strati di insulti che l’ambiente romano gli riserva ogni volta che apre bocca. Quello che per molti è «un proprietario, non un vero presidente» in realtà vive il club a 360° e, non solo telefona ogni giorno ai dirigenti, ma si occupa anche di rivoluzionare il sistema calcio partendo dalla creazione di una Roma tecnologica. Come? Raccogliendo i dati statistici che "gli allenatori a fatica ascoltano" e portando tutto al livello successivo: "Proviamo ad individuare i calciatori, magari il prossimo Messi, se esiste, il prossimo Totti, o qualcuno di simile. È una cosa davvero difficile da fare".

Non bastano i metodi tradizionali per individuare il nuovo numero 10 e, pure se Trigoria è fornita di un’ampia rete di osservatori, sarà il «machine learning» a segnare una svolta storica nella ricerca dei talenti del futuro: "Puoi guardare 6.000 giocatori, ma se cerchi determinate caratteristiche devi vedere ore e ore di video. Noi – annuncia durante la Sloan Sports Analytics Conference di Boston – siamo stati fortunati, abbiamo incontrato diverse persone, tra cui due donne, e abbiamo creato un gruppo in grado di costruire un sistema che identifica quei calciatori e li filtri. Dobbiamo capire di quanta potenza dei computer si ha bisogno per tutti i dati che sono lì fuori e pensiamo di aver trovato la soluzione: questa è la direzione che vorremmo intraprendere".

Una nuova scuola di pensiero che strizza l’occhio alla tecnologia, pensare di trovare il prossimo Totti al pc non è (solo) follia: Monchi è stato negli Usa proprio per parlare con una società che si occupa di «big data» e, a differenza del suo predecessore Sabatini, condivide l’approccio futuristico di Pallotta, senza dimenticare mai le basi del mestiere.