rassegna stampa

Ora la Roma alza il tiro

Cambia l’obiettivo, El Shaarawy allo scoperto: «Puntiamo al secondo posto» Pallotta chiede a Spalletti la rimonta sul Napoli aspettando lo scontro diretto

Redazione

A fari spenti, ma sempre pronti per cogliere il momento giusto e mettere la freccia. E anche se nessuno a Trigoria è ancora disposto a sbilanciarsi definitivamente, il raggiungimento del secondo posto comincia ad insediarsi nella testa dello spogliatoio romanista, convinto di poter raggiungere l'obiettivo sull'onda di prestazioni e risultati sollevate dall'arrivo di Luciano Spalletti. Il calendario impone, mai come in questo momento, la massima concentrazione in vista dei numerosi scontri diretti che i giallorossi non dovranno fallire per rendere ancora viva la speranza di spaventare il gruppetto di testa composto da Juventus e Napoli (atteso all’Olimpico il 24 aprile) e allo stesso tempo guadagnare vantaggio sulle dirette concorrenti in lotta per l'ultimo posto che vale l'Europa dei grandi.

Non è un caso forse che i primi accenni dei pensieri del gruppo arrivino proprio da uno degli ultimi arrivati, come El Shaarawy: «Dobbiamo continuare su questa linea perché ovviamente crediamo al terzo posto, ma non abbiamo abbandonato di certo l'idea di puntare ancora più in alto. Pensando partita dopo partita, come stiamo attualmente facendo, ci aiuterà. Adesso prendiamoci i 3 punti con la Fiorentina e aumentiamo il vantaggio sulle altre, poi si vedrà». Un invito che probabilmente è stato avanzato anche dal presidente Pallotta nel breve discorso tenuto con la squadra martedì durante il breve passaggio nel centro sportivo: «Sì il presidente mi ha fatto i complimenti per l'ottimo esordio - ha continuato il faraone - e ci ha chiesto a tutti di dare di più».

Per 50 milioni di motivi. Il club infatti nutre ancora la convinzione di poter alzare l'asticella, conquistando un traguardo necessario per mantenere alti gli standard economici in vista degli investimenti futuri. Il secondo posto infatti consentirebbe alla Roma di approdare direttamente ai gironi eliminatori della Champions del prossimo anno e di conseguenza di mettere già in tasca quasi 50 milioni garantiti soltanto per la partecipazione (tra market pool, botteghini futuri e bonus legati ai risultati delle gare).

Scenario opposto di fronte all'ipotesi del terzo posto (l'obiettivo minimo che la società è convinta di centrare dopo il cambio di guida tecnica) e quindi dei temibili preliminari che la squadra sarebbe costretta ad affrontare in agosto. Uno stravolgimento della preparazione estiva, tra cui anche l'organizzazione delle date della tournée negli States, che nel recente passato ha colpito praticamente tutte le italiane.

Negli ultimi cinque anni soltanto il Milan è riuscito a superare il turno eliminatorio, al contrario di Udinese (per ben due volte) Napoli e Lazio. Una beffa pre campionato che nella maggior parte dei casi si tramuta anche in un danno economico importante, dettato dai mancati introiti e quindi dalle difficoltà di dover ritardare le operazioni di mercato.

La dirigenza giallorossa ha già comunicato pubblicamente di essere pronta al piano B, anche di fronte al mancato raggiungimento della Champions, ma la differenza si sentirebbe eccome. Per questo il messaggio di Pallotta è diventato a tutti gli effetti un'esortazione a spingersi oltre, proseguendo sul lavoro che Spalletti minuziosamente sta portando avanti giorno dopo giorno.

Un compito ulteriore per il tecnico, che in queste ultime 11 giornate di campionato, si giocherà molto anche per le ambizioni della prossima stagione: non sarà facile infatti mantenere alta la concentrazione nello spogliatoio e bloccare sul nascere i facili entusiasmi già divampati in città.

Nel frattempo il viaggio romano di Pallotta servirà a programmare strategie alternative, perché se le cose dovessero prendere una piega sbagliata nessuno dovrà farsi trovare impreparato.

(A. Serafini)