Anche la seconda «letterina» è arrivata in Regione. Questa volta a firma di Virginia Raggi. Nel testo, il Sindaco chiede alla Conferenza di Servizi, che si riunisce oggi per esaminare il progetto dello Stadio della Roma di Tor di Valle, di accordare la richiesta di sospensione avanzata nella giornata di mercoledì dai proponenti. E, intanto, sia Beppe Grillo che Luigi Di Maio difendono l'accordo sottoscritto dalla Raggi. Andiamo per ordine. Oggi verrà accordata la sospensione richiesta dai proponenti, contestata dal Codacons e confermata dal Campidoglio. Lo stop sarà almeno di 30 giorni ma è prevedibile un prolungamento molto più consistente. Dalla Regione l'intendimento è quello di ottenere, in tempi brevi, almeno un atto di indirizzo (una mozione o un ordine del giorno) che impegni pubblicamente la maggioranza 5Stelle a chiudere positivamente la questione. Anche perché nella lettera firmata dalla Raggi, il Sindaco annuncia la volontà del Campidoglio a 5Stelle di rivedere la delibera di Marino e questo passaggio, visto che dovrà essere ratificato sia dai Consigli dei Municipi IX e XI che dall'Aula Giulio Cesare, appare tutt'altro che esente da inciampi e sorprese. Che in qualche modo tornano nelle affermazioni di Luigi Di Maio: «Mi pare che la decisione del sindaco Raggi sullo stadio abbia unito tutto il M5S. Anche la base, ma io noto che sono tutti molto contenti. Se pensiamo di incontrare altre ostacoli sullo stadio della Roma? Io spero di no, ci sono tante procedure in corso tra cui quella della Soprintendenza. Noi avevamo detto che la Roma doveva avere uno stadio e abbiamo mantenuto la parola. L'importante è che non si sviliscano i nostri valori, per questo abbiamo ridotto della metà le cubature di cemento». E, nel tardo pomeriggio, cala sul tema anche Beppe Grillo con un post sul suo blog: «In questi giorni leggo commenti molto feroci sui giornali dove architetti, ingegneri, urbanisti (oltre che giornalisti che ieri si occupavano di tutt'altro) si schierano contro la scelta di abbattere la volumetria, come una visione miope e profondamente sbagliata della nuova architettura ed urbanistica di Roma ed in generale dell'Italia. Nella foga del risultato forse sono stati citati solo numeri legati ai metri cubi tagliati ed alla qualità energetica ottenuta. Forse è giusto fare chiarezza: il programma del Movimento ha una visione forse più ampia di quanto possiate comprendere. Mi rendo conto che le critiche accademiche (che parlano solo nell'emergenza), hanno taciuto decisamente di fronte a quello che le città italiane sono diventate negli anni passati: luoghi ingestibili, dove le speculazioni edilizie hanno creato interi quartieri, intere conurbazioni senza servizi (altro che oneri!!) e che ora le amministrazioni devono gestire, mantenere, strutturare, migliorare e rendere vivibili ed accessibili. Pregherei i saccenti urbanisti, ingegneri ed architetti, qualora qualificati, ad agire nel loro mondo, migliorando la qualità della vita di tutti e poi ad esprimersi su una politica che cerca la sua strada per aprire una visione innovativa di città una visione condivisa e sostenibile per lo sviluppo umano. Il controllo sulle cose fatte, sui progetti e sulle realizzazioni che rispecchino le attese e le promesse, è anche questo un tema che vogliamo portare avanti. Per dimostrare che le parole stanno a zero». Nessun accenno ai problemi che l'accordo chiuso dalla Raggi apre e per il quale ancora non si hanno risposte certe: la mobilità pubblica e privata, prevista nel progetto frutto della delibera Marino, cambia. Come, ancora non è chiaro. In assenza del testo scritto della nuova delibera, è necessario rifarsi alle dichiarazioni e alle indiscrezioni. Due treni in più per la Roma-Lido, un po' di metri in più per la via del Mare/Ostiense unificata, le opere idrauliche del Fosso del Vallerano: queste sono sostanzialmente certezze anche se da rendere specifiche. Restano gli interrogativi sul ponte autostradale e sulla passerella ciclo pedonale dalla stazione FS Magliana: saranno realizzati e con quali coperture economiche? Oppure, invece del ponte di Traiano progettato dalla Roma ci sarà quello dei Congressi pagato dallo Stato? O quello dei Congressi va in soffitta definitivamente, visto che deve tornare alla fase di progettazione, e con i 140 milioni stanziati per esso si pagherà quello di Traiano?
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Ora i 5 stelle difendono lo stadio
Sia Di Maio che Beppe Grillo hanno difeso l'accordo raggiunto tra i proponenti e il Comune di Roma
(F. Magliaro)
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