rassegna stampa

Offese a Baldini, sentenza confermata in appello: quattro mesi a Moggi

Anche in questo caso la prescrizione è alle porte ma, data la sentenza di condanna espressa ieri dalla corte nonostante la richiesta di assoluzione pervenuta dalla procura generale, il cammino giudiziario dell'ex dirigente sportivo potrebbe...

Redazione

Lucianone era uscito praticamente indenne dal processo Gea. La collera dell'ex dirigente sportivo bianconero però lo aveva portato a minacciare l'ex dg della Roma Franco Baldini, incontrato nel 2008 durante un'udienza. «Buongiorno pezzo di m..., stai attento che finisce male», avrebbe proferito Moggi al rivale giallorosso.

Parole pesanti per le quali il volto più noto dello scandalo «Calciopoli» è stato condannato in primo grado a scontare 4 mesi di reclusione. Ieri la corte d'appello di Roma ha confermato la sentenza. Assolto per intervenuta prescrizione nel processo Gea, Luciano Moggi potrebbe adesso pagare le conseguenze della sua collera. Anche in questo caso la prescrizione è alle porte ma, data la sentenza di condanna espressa ieri dalla corte nonostante la richiesta di assoluzione pervenuta dalla procura generale, il cammino giudiziario dell'ex dirigente sportivo potrebbe complicarsi. La vicenda risale al 2008 e la frase, riferita immediatamente alla corte dal teste, e per la quale ne era nato un procedimento penale, potrebbe costare all'imputato 4 mesi di reclusione. Ironia della sorte, la V sezione della Cassazione lo scorso anno aveva annullato per prescrizione la condanna nei confronti di Moggi (1 anno) e del figlio Alessandro (5 mesi ) per le presunte irregolarità legate all’attività della Gea. La Suprema corte infatti aveva accolto il ricorso presentato dai difensori dell’ex direttore generale della Juventus, gli avvocati Marcello Melandri e Maurilio Prioreschi. Ma il pallone e rotondo e adesso Lucianone potrebbe dover pagare il suo scatto d'ira.

(A. Ossino)