rassegna stampa

“Noi straordinari. La Juve è fuori norma”

(Il Tempo-A.Austini) Alzi la mano chi non si è preoccupato quando ha letto la formazione. Quattro attaccanti in campo, un trequartista in regia e due terzini che spingono tanto e difendono meno. Garcia,

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(Il Tempo-A.Austini)Alzi la mano chi non si è preoccupato quando ha letto la formazione. Quattro attaccanti in campo, un trequartista in regia e due terzini che spingono tanto e difendono meno. Garcia, come si dice da queste parti, se l’è rischiata e ha avuto ragione. Come sempre o quasi gli capita da quanto ha preso in mano una squadra che sembrava spacciata.

La Roma segna, si diverte, sbaglia, sogna e dietro non concede mezza occasione al Catania. «Non avevamo quasi nulla da guadagnare con un pareggio - spiega il francese - dovevamo giocare per vincere e lo abbiamo fatto. Ho deciso la formazione a Milano quando ho saputo delle squalifiche di De Rossi e Strootman: lavoriamo anche su questo da inizio stagione, non era un esperimento.Possiamo fare un gioco più d’attacco se abbiamo Benatia e Castan che si esprimono a un livello così alto: questa coppia è la base del nostro gioco offensivo, con loro dormiamo sonni tranquilli in difesa».

Erano anni che la Roma non festeggiava il Natale con un sorriso così grande. La nota malinconica è il mancato primato per «colpa» di una Juve da record. «Abbiamo fatto 41 punti dopo 17 partite: è un bilancio straordinario - sottolinea Garcia - con questi numeri normalmente saremmo primi, ma quest'anno c'è una squadra che vince tutto e sta facendo una striscia incredibile. La Juve ha un gioco totalmente differente dal nostro, ha costruito una squadra per vincere anche in Champions: sono due squadre in una. Noi intanto siamo secondi, abbiamo guadagnato due punti sulla terza e vogliamo qualificarci in Champions che resta il nostro obiettivo. Dopo la prima parte di stagione siamo ambiziosi». Quanto lo capiremo il 5 gennaio a Torino. «Sarà solo l'andata di una doppia sfida, se vinciamo o no ci saranno ancora 20 partite da giocare. Non è decisiva» si sforza a dire Rudi.

L’importante era arrivarci con una spinta positiva. «Il primo tempo con il Catania è stato brutto - riconosce il francese - il secondo quasi stellare: è questa la Roma che voglio vedere sempre. Gervinho? Ha fatto una grande giocata sul quarto gol - scherza Garcia - la proviamo spesso a Trigoria. Lui dall’inizio dell’anno è strepitoso. Poi mi è piaciuto che Ljajic abbia fatto un passaggio decisivo».

Si coccola i giocatori di oggi e pensa a quelli di domani. «Abbiamo tempo per riflettere sul mercato e se possiamo migliorare la squadra lo faremo. Ma io voglio che la rosa attuale rimanga intera: dobbiamo mantenere gli equilibri nello spogliatoio. Dopo vedremo se si può prendere qualcuno».

È tempo di vacanze, spesso più dannose che rigeneranti nella storia romanista. «Mi fido al 100%, siamo professionisti. Abbiamo dato dei programmi ai giocatori da rispettare nelle vacanze: sanno che alla ripresa non c'è solo la Juventus ma tre partite importanti, compresa la Coppa Italia». La prima, però, può cancellare tutto il resto nei pensieri. «La giocherei anche domani» dice Garcia. È lo spirito giusto.