rassegna stampa

Moggi lo promuove «Lotito è come me»

Nessun caso Lotito. Almeno a parole. Resta il fatto di una presenza che in molti, probabilmente anche lo stesso Conte, ritengono «ingombrante».

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È (quasi) il padrone della serie A. È lui che ha spinto per Tavecchio alla guida della Federcalcio e, sempre lui, ha favorito l’arrivo di Antonio Conte in Nazionale. Claudio Lotito dribla con maestria le polemiche velenose sulla sua presenza a bordo campo nel ritiro azzurro. Non ha nulla da che doversi difendere. «Non mi so no mai permesso di entrare nello spogliatoio della Nazionale - attacca subito il presidente della Lazio - nè tanto meno mi sono messo a parlare co n i giocatori o sedermi a pranzo con loro. E comunque sono un consigliere del comitato di presidenza della Figc e ho pieno diritto di stare al seguito del gruppo». Punto e a capo.

A sentire in giro Lotito ha fatto il pieno di consensi, tanto da far gongolare il presidentissimo biancoceleste, paragonato persino a Luciano Moggi. «Lotito è uno che ci sa fare - ammette Lucianone - Pensate che quando io andavo in visita a Coverciano chiedevo sempre il permesso e venivo autorizzato. Lotito si è calato nella parte, ma è una persona che nella parte ci sa stare. Lotito è il più fidato partner di Tavecchio? Per quanto mi riguarda ho fiducia in Tavecchio e vi spiego anche il perché - conclude Moggi - Quando ha assunto la guida del settore dilettantistico, ha trovato un mondo allo sfascio. Ora, invece, i dilettanti sono il fiore all’occhiello della federazione. Certo, è difficile invertire completamente la rotta ma si può fare qualcosa».

Intorno al presidente biancoceleste il gruppo Italia fa quadrato. Un Fort Alamo inattacabile. Nessuna polemica anzi, parole al miele. Da tutti. «Capisco che faccia gioco parlare di Lotito ed è innegabile che lui faccia di tutto per far parlare di sè ma non mi pare sia il caso di creare un problema - dice il vicepresidente della Federcalcio Mario Macalli - Se i calciatori hanno qualche problema ne parlino con l'allenatore, il team manager e con il presidente Tavecchio. Si è tanto discusso sul fatto che vestisse il giaccone della nazionale ma per quel che ne so all'allenamento è arrivato un acquazzone improvviso e ha chiesto qualcosa con cui coprirsi. Mi pare non ci siano gli estremi per creare un caso».

Anche Antonello Valentini, direttore generale della Figc, getta acqua sul fuoco ed elogia Lotito. «È pieno di entusiasmo e voglia di fare». Lo stesso capitano azzurro, Gianluigi Buffon, non ritiene «ingombrante» la presenza di Lotito. «Da giocatore il presidente Lotito l’ho visto spesso vicino alla Nazionale, anche in altre manifestazioni, come la visita al Papa per Italia-Argentina o l’Europeo 2008, per cui non è stata una sorpresa. Non è una persona che entra negli spogliatoi o che vive lo spogliatoio ma è giusto che sia così e se sta vicino alla squadra non vedo cosa ci sia di male. Noi giocatori non possiamo dare un parere su questa cosa dopo i risultati modesti da cui veniamo, per cui l’unica cosa a cui dobbiamo pensare è il campo - aggiunge Buffon - Non mi dava fastidio prima, non vedo perchè dovrebbe darmi fastidio ora». Così come il team manager Oriali: «Era seduto in panchina con Tavecchio e sul perché lo dovete chiedere al presidente. E non è entrato in nessuno spogliatoio perché l’eventuale permesso doveva chiederlo a me o a Conte, ma non lo ha mai chiesto».

Insomma, nessun caso Lotito. Almeno a parole. Resta il fatto di una presenza che in molti, probabilmente anche lo stesso Conte, ritengono «ingombrante».