rassegna stampa

Mezza Roma se ne va. E Totti guida l’esodo

Maicon e Keita salutano a maggio con il capitano. In bilico Szczesny, Digne e Rüdiger. Pjanic all’asta

Redazione

Cinque giocatori a fine contratto, sette vicini alla scadenza del prestito, almeno un paio già messi sul mercato. La metà della rosa romanista è sul piede di partenza e l’estate porterà l’ennesima rivoluzione.

A prescindere da chi costruirà la squadra del futuro, con Sabatini deciso a dimettersi e tutti quelli che gli lavorano attorno (Spalletti compreso) impegnati a farlo rimanere al suo posto, al termine del campionato sarà inevitabile salutare parecchi calciatori. Totti tuttora non ha un’idea precisa su cosa farà dal prossimo autunno ed è in buona compagnia: il suo contratto da calciatore scade il 30 giugno insieme a quelli di Maicon, Keita, De Sanctis e Lobont. A quanto pare, la società ha scelto di rinnovare per un anno solo gli accordi con i due portieri.

Ai cinque «svincolati» vanno aggiunti i ragazzi presi in prestito che non rientrano nei programmi della società: Gyomber ed Emerson Palmieri, anche se sul terzino brasiliano sia Spalletti che la società vogliono togliersi gli ultimi dubbi. Poi ci sono quelli che la Roma confermerebbe volentieri ma non dipende solo dalla sua volontà. Prendiamo il caso di Szczesny, utilissimo in caso di partecipazione ai playoff di Champions, aspettando l’arrivo di Alisson ad agosto inoltrato. Il polacco si è inserito alla grande nello spogliatoio, è apprezzato da tutti a Trigoria e si è innamorato della città, a tal punto da fissare già le nozze nella capitale la prossima estate a prescindere dal suo futuro professionale. Proprio in questi giorni Sabatini sta provando a convincere sia lui che l’Arsenal a rinnovare di un anno il prestito. L’idea della Roma è di blindare la porta sin dalla prima gara ufficiale (altrimenti toccherà a De Sanctis) e poi creare una sana competizione tra Szczesny e Alisson nel resto della stagione. Il polacco ci sta pensando, consapevole che all’Arsenal sarebbe chiuso da Cech.

Discorso simile per Digne. Il Psg non punta su di lui ma continua a chiedere 17 milioni di euro per il riscatto del cartellino e i giallorossi hanno già fatto sapere di non essere disposti a investire una cifra così alta, bensì sarebbero ben disposti a tenere il terzino un altro anno in prestito, ovviamente pagandolo. Difficile che lo sceicco alla guida dei parigini accetti, ma la volontà del ragazzo potrebbe agevolare la trattativa.

Servono invece 13 milioni per riscattare El Shaarawy: probabile che la Roma li spenda, ma non è detto. Non è scontato neppure il riscatto di Rüdiger, fissato a 9 milioni: non tutti, fra Trigoria e Boston, si sono ancora convinti al 100% di puntare sul tedesco. Dipenderà anche dal futuro di Manolas, che ha chiesto un aumento dello stipendio e ha tante proposte dai grandi club d’Europa. Scade ad aprile l’opzione per l’acquisto di Uçan a 11 milioni. Tanti, troppi a fronte delle 9 presenze collezionate dal turco in due stagioni da giallorosso. Ma col Fenerbahce è praticamente impossibile trattare sul prezzo.

Poi ci sono tutti quelli già messi sul mercato. A partire da Pjanic, il maggiore indiziato, insieme ai giovani di rientro Sanabria e Paredes, per fare cassa e sistemare un bilancio che ha bisogno di una quarantina di milioni in entrata da qui al 30 giugno. Sul bosniaco c’è l’interesse forte del Psg, si tratta sulla base di 30-35 milioni, mentre l’Atletico Madrid è in prima fila su Sanabria e Paredes ha diverse proposte dall’Inghilterra. Dzeko è un discorso a parte: la Roma, al momento, intende confermarlo mentre lui riflette.

In lista d’uscita anche Iago Falque, che potrebbe tornare in Spagna, Castan tentato dal rientro in Brasile per ritrovare i ritmi da calciatore e Torosidis. Sarà una Roma molto diversa quella del prossimo anno. Tanto per cambiare.

(A. Austini)