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Mercato e panchina: Pinto è già nel futuro

LaPresse

Tanti i compiti del gm: un allenatore da "salvare" o da cambiare, dei collaboratori da scegliere, i diversi rinnovi, la questione Dzeko e un mercato da impostare con intelligenza

Redazione

Quattro mesi nel calcio possono essere tanti o niente allo stesso tempo. Quattro mesi per Tiago Pinto saranno pieni di cose. Un posto in Champions da conquistare, un allenatore da "salvare" o da cambiare (e quindi altri da corteggiare), una squadra di collaboratori da comporre, una lista di rinnovi che mette un po’ di ansia, la questione Dzeko da risolvere, un mercato da impostare con intelligenza. Chiusa la finestra di gennaio, soddisfacente per gli arrivi di Reynolds ed El Shaarawy e turbolenta nel finale causa tentativo di cessione del centravanti bosniaco, da qualche giorno il portoghese ha iniziato a impostare le basi del futuro. Studia l’italiano ogni giorno e ha entusiasmo e voglia di imparare come muoversi in un ambiente per lui tutto nuovo. Morgan De Sanctis, tornato a lavorare a Trigoria dopo l’incidente, è l’utile spalla a cui appoggiarsi ma Pinto, scrive "Il Tempo", sta valutando se portare nel quartier generale giallorosso qualche collaboratore di fiducia: uno potrebbe essere Pedro Ferreira, capo scout al Benfica che lo sta già aiutando nella selezione dei giocatori. Il ruolo nella Roma è ora occupato da Antonio Cavallo, pronto a ricongiungersi con Petrachi alla Fiorentina nella prossima stagione.

Nel frattempo Pinto gode della piena fiducia dei Friedkin, non fosse altro perché è l’unico dirigente sportivo scelto dai proprietari finora. Non appena insediato a Trigoria ha fatto la scelta più logica, mettersi al fianco del suo connazionale Fonseca, appoggiandolo anche nella delicata questione Dzeko. Ma Pinto sa come funziona il calcio ed è pronto a ogni evenienza. L’allenatore rimarrà in bilico almeno fino al termine della stagione, con un contratto in scadenza che si rinnova in automatico in caso di qualificazione alla prossima Champions. Qualora fallisse l’obiettivo, l’addio sarebbe probabile, quasi scontato. Nel chiacchiericcio del calciomercato si dà già per fatto l’arrivo di Allegri, la realtà è diversa. Max non ha firmato nulla, è vero che la Roma lo stuzzica, si è fatto qualche chiacchierata con Fienga tra l’estate e settembre ma ora si è messo alla finestra ad aspettare. Dal sogno Real Madrid all’Inter, sono tante le caselle che potrebbero liberarsi. E se invece si concretizzasse l’opzione Roma, Allegri avrebbe la forza di dettare alcune condizioni. I Friedkin le accetteranno?

Intanto Pinto imposta i rinnovi di Ibanez (vicino), Villar, Mkhitaryan e Pellegrini. L’armeno vuole firmare il rinnovo già previsto dall’attuale contratto che prevede, oltre ai 3 milioni netti d’ingaggio, 500mila euro di premi al raggiungimento di quota 15 tra gol e assist (Mkhitaryan ha già tagliato il traguardo), ma Mino Raiola lo invita a prendere tempo. Pellegrini aspetta una chiamata che non è ancora arrivata e più passa il tempo e meno forza contrattuale avrà la società. Su Dzeko molto dipenderà dall’allenatore, intanto Pinto studia già il mercato dei centravanti e ha bene in mente la priorità: un nuovo portiere.