rassegna stampa

Mea culpa Prandelli “Ma niente panico”

Il ct ammette gli errori: partita nata male, siamo stati troppo lenti Per gli ottavi resta fiducioso: "Con l’Uruguay faremo molto meglio".

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L’Italia si fa male da sola. Perde contro la Costa Rica e compromette il discorso qualificazione. Gli azzurri ora dovranno per forza di cose far risultato contro l’Uruguay nella terza e ultima partita del girone in programma martedì prossimo a Natal. Basterà un pareggio per accedere agli ottavi come seconda del girone, ma a quel punto gli azzurri cadrebbero in braccio ai padroni di casa negli eventuali quarti di finale. Prima ci toccherebbe la Colombia.

Il ct Prandelli è frastornato. Sicuramente deluso, forse sorpreso per non aver ottenuto in campo le risposte che si aspettava dai suoi giocatori. «È una sconfitta meritata - ammette il commissario tecnico al fischio finale - loro sono stati molto più aggressivi di noi, ripartivano con gamba. Sapevamo dal sorteggio che eravamo capitati in un girone difficile, sapevamo che, pur vincendo, non avremmo avuto la qualificazione in tasca». Per ottenerla servirà una prestazione differente, un approccio diverso, e maggiori capacità di palleggio. «È una brutta sconfitta, ma la seconda partita in queste condizioni climatiche la paghiamo sempre. Era accaduto anche lo scorso anno in Confederations Cup contro il Giappone». Il ct dopo il naufragio prova ad aggrapparsi a un salvagente bucato: il fattore climatico vale per entrambe le squadre.

Allora si cerca di analizzare la partita da un’altra prospettiva, valutando le cose che hanno determinato una sconfitta storica, inaspettata, clamorosa. Finalmente arriva allora il mea culpa, senza alibi né giustificazioni. «L’approccio non deve essere questo - ammette il tecnico italiano - ho cercato di cambiare il volto della squadra a partita in corso, ma anche quelli che sono entrati non ci hanno garantito qualità, né la freschezza che cercavo». Tradito dai cambi: Insigne, Cerci, Cassano. Ma anche Thiago Motta che già prima dell’intervallo era con le mani sui fianchi, già piegato alla sconfitta che di lì a un’ora sarebbe maturata. C’è poco tempo per ricaricare le batterie, considerando anche il fatto che l’Uruguay - prossimo avversario - avrà avuto più tempo per recuperare, avendo giocato e vinto giovedì sera contro l’Inghilterra. «Non dobbiamo fare discorsi negativi - afferma Prandelli - dobbiamo soltanto pensare a recuperare le energie». È un pensiero fisso, costante, incancellabile. «Siamo stati molto lenti, avremmo dovuto essere più veloci - analizza ancora il commissario tecnico - dobbiamo essere capaci di cambiare l’andamento della gara, non possiamo pensare di avere sempre il palleggio in ogni zona del campo, ogni tanto è necessario verticalizzare.

Invece abbiamo avuto problemi nella costruzione della manovra, non riuscivamo mai ad arrivare al nostro terzo centrocampista. A quel punto siamo stati costretti a verticalizzare, come in occasione delle due opportunità avute con Balotelli. Se fossimo riusciti a sbloccare il risultato lì, sarebbe stata una partita differente. Ma dopo il loro gol non abbiamo più tirato in porta. Loro erano più reattivi, come lo sono tutte le sudamericane rispetto alle europee, ma se sei meno veloce, devi essere più ordinato in campo per supplire a meno esplosività».

Prandelli non nasconde a se stesso la realtà dei fatti, il tecnico guarda avanti. «Dobbiamo cercare di più Mario sulla profondità - afferma - dobbiamo essere più veloci nel recuperare il pallone, e per questo bisogna lavorare in dieci, nessuno escluso. Abbiamo pochi problemi, ma chiari».

La delusione è tanta, ma il timore di essere eliminato non lo sfiora. «Sono convinto che abbiamo un'opportunità che ci giocheremo molto meglio - conclude Prandelli - niente panico, possiamo qualificarci».