(Il Tempo-M.De Santis) Il silenzio dei colpevoli. Bocche tappate, facce da protagonisti di una puntata di «Ai confini della realtà» e nessuna voglia di apparire.
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Mea culpa Heinze: ho sbagliato. Pjanic adesso è un caso
(Il Tempo-M.De Santis) Il silenzio dei colpevoli. Bocche tappate, facce da protagonisti di una puntata di «Ai confini della realtà» e nessuna voglia di apparire.
I giocatori, dopo aver fatto la frittata a Lecce e nonostante la libertà di parola concessa dalla società, hanno scelto autonomamente di stare in silenzio. Anzi, quasi tutti. Heinze, bontà sua, ha trovato il coraggio di parlare (solo a Roma Channel, per la verità). «Mi prendo tutte le responsabilità - ha ammesso, reo confesso, l'argentino - perché sono mancato io. Siamo delusi, ma non ci arrendiamo».
Per Pjanic, rimasto in panchina, si può parlare di un piccolo caso: dichiarato completamente guarito, ma ancora troppo impaurito nei pochi allenamenti prima di Lecce. Per mercoledì si spera che sia, finalmente e psicologicamente, a posto. Missione non impossibile, dal punto di vista fisico, per Totti, Borini e Greco, tutti e tre reduci da un proficuo sabato lavorativo a Trigoria. Il capitano, ad esempio, ha ripreso a correre e non ha più fastidi. Oggi e soprattutto domani se ne saprà di più. La Roma, infatti, si allenerà sia a Pasqua che a Pasquetta alle 11. Più che santificare le feste, c'è molto poco da festeggiare e l'Udinese alle porte.
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