(Il Tempo - E.Menghi)Si è fatto attendere, ma alla fine è arrivato. Diego Armando Maradona, la vera star della partita, è entrato all’Olimpico all’8’ minuto di gioco, ma non si era perso nulla, perché le squadre erano ancora nella fase di studio iniziale e il punteggio recitava 0-0. Il volo da Milano ha tardato a partire, solo alle 19 l’aereo ha preso la via della capitale e a Ciampino ha trovato una macchina che lo ha scortato allo stadio. Non è entrato dall’ingresso principale, anche se ormai i tifosi erano tutti sugli spalti, ma ha preferito sbucare direttamente nella pancia dell’Olimpico, al fianco della fidanzata Rocio Oliva. Appena ha fatto capolino in tribuna d’onore laterale, è partito un boato da chi gli stava più vicino fino all’opposto settore ospiti ben gremito. «C’è solo un Maradona», gli hanno cantato i napoletani, istigati dallo stesso argentino che, dopo aver trovato posto, si è alzato e ha salutato i suoi vecchi sostenitori.
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Maradona arriva tardi e non si gode il vero Totti
(Il Tempo – E.Menghi) Si è fatto attendere, ma alla fine è arrivato.
La puntualità non è mai stata il suo forte nemmeno quando era calciatore, stavolta non ha fatto arrabbiare nessuno, ma ha scombussolato i piani della Roma, che gli aveva preparato un’accoglienza che lo vedeva protagonista. Maradona avrebbe dovuto prendersi i riflettori, perché Totti gli aveva promesso la maglia in cambio della sua presenza. È stato proprio il numero 10 giallorosso a convincerlo a vedere la sua prima partita da spettatore in Italia. Dopo i tentativi della società, che aveva fatto recapitare l’invito all’argentino, e del presidente Pallotta, che sperava di incontrarlo per la prima volta, la chiamata decisiva è stata quella di Francesco. Ecco perché è ancora più triste l’infortunio capitato a Totti, che si è sentito cantare «c’è solo un capitano» alla mezz’ora, ma non per festeggiare un gol o un tocco magico dei suoi, bensì per accompagnare la sua uscita sofferta dal campo.
In pratica, Maradona ha potuto vederlo giocare solo per 22 minuti. E si è perso anche il gol di Pjanic, perché poco prima che il bosniaco battesse la punizione si era divincolato per evitare la calca dell’intervallo. Forse Miralem se n’è accorto e ha chiesto a Strootman di lasciargli la palla del 2-0 dal dischetto. La faccia impietrita del Pibe de Oro è il riassunto di una serata che non è andata come sognava. «Emozionato? Ma se abbiamo perso. Purtroppo io non gioco più...», ha detto lasciando lo stadio sconsolato. Chissà se Maradona deciderà di accettare l’invito di De Laurentiis, che lo accoglierebbe volentieri al San Paolo, per fare tutto quello che non è riuscito a fare all’Olimpico. Intanto ieri sera, dopo la gara, è andato a cena con Totti e Pallotta al Met.
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