rassegna stampa

Manolas: «Sono felice, da qui non mi muovo»

Il difensore greco non vuole lasciarsi distrarre dalle voci di mercato messe in circolo dal noto procuratore Raiola

Redazione

Per qualcuno, Totti in primis, potrebbe essere l’ultimo derby, ma non per Manolas. Il greco non fa parte della Roma in partenza e non vuole lasciarsi distrarre dalle voci di mercato messe in circolo dal noto procuratore Raiola: «Non ho mai parlato con lui e quello che dice non è vero. Il mio agente è Evangelopoulos. Io ho ancora 3 anni di contratto e sono felice qui. Se arrivasse un’offerta importante, non sarei io a decidere, ma la Roma. Vedremo cosa succederà». Il difensore ha già chiesto un aumento di stipendio e la Roma lo accontenterà, perché non è lui – ad oggi – il «big» con cui fare cassa. Manolas vorrebbe continuare a vedere in giallorosso il suo capitano: «Speriamo non sia l’ultima stracittadina di Francesco».

Per domenica non ha dubbi su chi è la favorita, ma teme i rivali perché «non hanno nulla da perdere e puntano a vincere solo questa partita. Noi però – assicura dall’oratorio di Tor Bella Monaca dove ieri è stato testimonial per la tappa romana della Junior Tim Cup – siamo più forti e dobbiamo dimostrarlo. Sono sicuro che lo faremo». Anche senza il pubblico delle grandi occasioni: «Un derby è sempre un derby, però l'atmosfera non sarà come quella dell'anno scorso. Quando sei un professionista devi giocare sempre».

Szczesny sente che «è una partita speciale per i tifosi, dobbiamo renderli felici perché il derby vale più di tre punti, ma per noi deve essere una gara come le altre: pensiamo alla vittoria».

Spalletti pretende sempre il massimo e il portiere polacco lo sa bene, visto che si è preso una strigliata ad Empoli per aver sbagliato un lancio: «Il mister non accetta errori, in campo e nei comportamenti. È per questo che è speciale, ha cambiato la tendenza e ci ha permesso di vincere tante partite». Ma Szczesny, lui sì, è uno di quelli che potrebbe dire addio dopo le nozze romane in estate, a meno che l’Arsenal accetti un prestito «bis».

(E. Menghi)