(Il Tempo - A. Austini) Sembra quasi una maledizione. Chi non è salito a bordo della nuova Roma, per scelta o perché messo alla porta, se la passa piuttosto male. Coincidenze, tante, che aggiungono un dolce retrogusto alla stagione fin qui quasi perfetta dell’armata di Garcia.
rassegna stampa
Maledizione giallorossa
(Il Tempo – A. Austini) Sembra quasi una maledizione. Chi non è salito a bordo della nuova Roma, per scelta o perché messo alla porta, se la passa piuttosto male.
Al posto del francese potevano starci in tanti. Innanzitutto Zeman, se l’anno scorso non avesse dissolto l’entusiasmo portato dal suo ritorno. In pochi mesi si è capito che lui e la Roma americana non erano fatti uno per l’altro ed è arrivato l’esonero. Nell’attuale campionato di panchine in serie A ne sono saltate otto, ma solo i dirigenti della Samp hanno pensato a lui, salvo poi orientarsi su Mihajlovic dopo aver registrato il malcontento dello spogliatoio al possibile arrivo del boemo. Dopo la parentesi Andreazzoli, Sabatini stava per sostituirlo prima con Mazzarri, poi con Allegri. Quando entrambi si sono fatti indietro sul più bello sembrava la fine del mondo: oggi non c’è un solo romanista che li rimpiange. La fine dell’avventura rossonera di Allegri è storia d’attualità, il rivale cittadino non vive giorni felici. Mazzarri ha preferito l’Inter per andare sul «sicuro», ma non aveva ben capito (o glieli avevano spiegati male) i piani della nuova proprietà indonesiana, tutt’altro che intenzionata a sperperare quattrini bensì decisa a ricostruire con calma. Fatto sta che la Roma si gioca la Champions dopo aver respirato per mesi aria di scudetto mentre i nerazzurri faticano a restare in zona Europa League.
Doveva invece cercare una salvezza tranquilla a Bologna Pioli, un altro avvicinato a più riprese da Sabatini: gli hanno appena dato il benservito. E che dire di Villas Boas, corteggiato per due anni da Baldini, salvo poi ritrovarsi insieme al dirigente a Londra. Ma i risultati scadenti e 11 gol incassati in due partite hanno causato l’esonero dello «Special Two». L’accoppiata con Baldini al Tottenham è durata tre mesi dopo aver costruito una squadra nuova con i soldi ricavati da Bale. Trenta milioni li hanno messi su Lamela eppure il tecnico che cita Shakespeare lo ha fatto giocare solo sei volte in campionato. Le cose non vanno molto meglio con Sherwood: il Coco non ha giocato un minuto nelle ultime due sfide di Premier e vanta un solo gol segnato in Europa League.
E Osvaldo? Desaparecido o quasi al Southampton: 3 reti in 13 gare e una squalifica di 3 turni per rissa. Era partito bene al Psg Marquinhos, ma ora è finito in panchina. Stekelenburg prende quasi 3 gol a partita con il Fulham, Piris fa tribuna o panchina allo Sporting Lisbona, Tachtsidis è stato appena spedito a Torino dal Catania. L’ultimo partente Bradley è avvisato.
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