rassegna stampa

Malagò su Tavecchio «Problema d’immagine»

Il presidente del Coni parla a proposito della squalifica di Tavecchio inflittagli dalla Uefa

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Non c’è da stupirsi, anche chi lo ha votato sapeva che sarebbe andata a finire così. Ovvero con un problema d’immagine per il nostro calcio. Non usa mezzi termini il presidente del Coni, Giovanni Malagò, per commentare la sospensione di sei mesi al numero uno della Federcalcio Carlo Tavecchio decisa dall’Uefa per le ormai celebri frasi sugli stranieri mangiatori di banane. «Non facciamo gli ipocriti, tutti sapevano cosa sarebbe successo», ha detto ieri Malagò a margine di un convegno a cui ha partecipato anche il presidente della Figc, che ha evitato dichiarazioni. «Chi sono questi tutti? - continua - Quelli che hanno deciso di votare e sostenere Tavecchio in un’elezione democratica. Evidentemente non hanno ritenuto che questo fatto potesse penalizzare il prosieguo dell’attività di Tavecchio. Come presidente del Coni, piaccia o meno, di questa cosa posso solo prendere atto». Una sentenza che non indebolisce il calcio ma rappresenta un «problema d’immagine», continua il presidente del Coni: «Ora quello che conta è fare le riforme e proseguire nel percorso annunciato».

La sospensione di fatto non limita i poteri di Tavecchio che non potrà ricoprire cariche Uefa e partecipare al prossimo congresso. «Spacciarla come una squalifica è un autogol», commenta il presidente della Lega Serie B, Andrea Abodi, sostenitore dell’ex capo della Lega Dilettanti, ieri come oggi: «Sono sempre più convinto della scelta di Tavecchio». Graziano Delrio, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, si limita a ribadire che «le federazioni si regolano al loro interno». Meno diplomatico Renzo Ulivieri, presidente dell’Assoallenatori: «Al posto di Tavecchio mi sarei già dimesso, non avrei aspettato la squalifica».