rassegna stampa

Mai dire fallimento

LaPresse

Fonseca: "Se non dovessimo entrare in Champions sarebbe un fallimento? No, non penso che lo sarebbe. Come hanno detto tutti dall'inizio questo è un anno zero, abbiamo cambiato tanto"

Redazione

Una crisi da ridimensionare. Vincendo, se possibile. Ma anche parlandone in modo diverso. Così Fonseca, alla vigilia di Roma-Lecce in programma oggi alle 18 all'Olimpico, prova a ridimensionare il «dramma» giallorosso, lo scrive Il Tempo. «Se non dovessimo entrare in Champions sarebbe un fallimento? No - risponde il tecnico - non penso che lo sarebbe. Come hanno detto tutti dall'inizio questo è un anno zero, abbiamo cambiato tanto. Ricordo che l'allenatore della squadra più forte del mondo, Klopp, quando è arrivato al Liverpool al primo anno è finito ottavo in Premier. Guardiamo la Lazio, da quanti anni Inzaghi è l'allenatore? Lo stesso vale per Gasperini all'Atalanta. Questa per la Roma è una stagione di cambiamenti, però sono una persona positiva e credo che possiamo ancora arrivare quarti». Missione molto difficile, bisogna recuperare sette punti all'Atalanta (sei più lo scontro diretto a favore dei bergamaschi), ricacciare via le inseguitrici Napoli e Milan ormai col fiato sul collo della Roma e, soprattutto, ricominciare a giocare un calcio quantomeno dignitoso. «Questa squadra - ricorda il tecnico - ha fatto molte buone partite all'inizio della stagione e significa che ha queste capacità. Adesso dobbiamo lavorare su ciò che la squadra sa fare. Sono il primo a credere nella Champions e devo per far sì che anche i giocatori ci credano».

Poi il paragone tra lecadute della Roma in campo e quelle nelle gare di moto, sulla scia di quanto detto a proposito di «incidenti» dallo stesso Fonseca dopo il Gent. «Se Valentino Rossi fa tre incidenti, non credo risalga subito in moto. La mente è così e il calcio è diverso dagli altri sport. Quando un pilota cade, dipende solo da lui. Qui invece sono 11 giocatori che sono legati l'uno all'altro». In due mesi sono crollati praticamente tutti, compreso un leader come Kolarov o un astro nascente come Pellegrini, ma il portoghese annuncia che li farà giocare entrambi stasera. «Ho parlato con Lorenzo - racconta l'allenatore - per spiegargli cosa ha sbagliato. Devo farlo giocare, è importante che senta la mia fiducia e dimostri che sta lottando per cambiare le cose in positivo. In questo momento non aiutiamo i giocatori nascondendoli. Kolarov? Non lo gestirò e col Lecce giocherà perché per questa partita le sue caratteristiche sono importanti. Non ha fatto bene nelle ultime gare, come tutta la squadra, ma con il Gent è migliorato». Resta invece ancora fuori Mancini - «ha sempre un atteggiamento diverso dagli altri e tornerà in campo quando ci servirà» - con fiducia rinnovata a Fazio. Fonseca si affida anche alla sua esperienza per uscire dal tunnel. Ma all'uscita, comunque vada, guai a parlare di fallimento.