rassegna stampa

Maghi, giullari, record e sfottò

(Il Tempo – E.Menghi) «La magia torna d’attualità nel calcio. Dal «mago» Herrera, che di mestiere faceva l’allenatore

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(Il Tempo - E.Menghi) «La magia torna d’attualità nel calcio. Dal «mago» Herrera, che di mestiere faceva l’allenatore e il soprannome se l’era conquistato grazie alle miracolose imprese dell’Inter negli anni Sessanta, a «Geppetto, er mago che te l’appoggia ‘nderà», inventato da Lotito in uno scherzo telefonico di qualche giorno fa. In privato, invece, avrebbe detto a De Laurentiis: «Auré, lo sai perché avete perso con la Roma? Pallotta ha ingaggiato cinque maghi che, tra Trigoria e l’Olimpico, lavorano per far vincere la Roma. Contro di voi hanno suggerito di far alzare Maradona dagli spalti a fine primo tempo per eliminare gli influssi negativi». Il presidente della Lazio ci ha tenuto a smentire tutto («Sono cavolate, io sono cattolico e a queste cose esoteriche non ci credo»), ma gli sfottò sono partiti subito, rimbalzando da una parte all’altra della capitale.

La Roma, dopo la decima vittoria di fila arrivata giovedì con il Chievo, ha fatto entrare in campo cinque ragazzi travestiti da maghi, con la sciarpa giallorossa al collo. Con la stessa ironia, il presidente Pallotta ha inviato ieri un tweet dagli Stati Uniti: «Hanno svelato il nostro segreto: abbiamo 5 maghi, 4 stregoni, 3 veggenti, 2 ciarlatani e 1 giullare di corte». Più serio il commento del direttore generale Baldissoni: «Non crediamo alla magia, ma crediamo nel lavoro. I maghi sono per i bambini». Garcia, invece, è stato al gioco e ha aumentato il numero di stregoni che, tra Trigoria e l’Olimpico, di fatto stanno rendendo la Roma sempre più magica: «Ne abbiamo 27, dal portiere al capitano. La nostra è una rosa magica, perché ci sono giocatori che danno tutto».

Così è arrivata la decima vittoria consecutiva, che vuol dire record. Ma spulciando nel passato della Lazio è venuta fuori una striscia di quattordici successi, datata 1913-14. È quindi quello il record assoluto in un campionato italiano, prima che diventasse a girone unico nel 1929-30.

I biancocelesti vinsero le prime 10 partite del girone laziale, con 52 reti fatte e 5 subite, e a quelle aggiunsero 4 successi nelle finali del Centro-Sud. Erano altri tempi, c’erano per esempio la Fortitudo e la Pro Patria nello stesso girone della Lazio (la Roma doveva ancora nascere), ma sempre storia è. I tifosi rivendicano con orgoglio questo primato e non smettono di ricordare ai giallorossi il derby vinto cinque mesi fa: «È sempre il 26 maggio». La classifica attuale dice un’altra cosa, visti i 15 punti di differenza, e Lotito spera che un po’ di magia venga anche in suo aiuto, anche se in passato aveva detto: «Petkovic è un allenatore, mica è il mago Zurlì». Un tifoso romanista ha trovato l’elemento magico a Formello: «Er mago ce l’avete voi come presidente... Occhio che ve fa sparì dalla serie A se continuate così!». Qualche laziale ha dato corda a Lotito, perché non riesce a spiegarsi l’incredibile marcia giallorossa: «L’avevo detto io che ci stava il trucco, questi c’hanno li streghi...».

Nuovi termini vengono coniati quando si tratta di prendersi in giro e chi più ne ha più ne metta: «A gennaio se comprano pure Harry Potter», scrive un sostenitore biancoceleste un po’ preoccupato. Il calcio è anche questo, per quanto sia strano creare sfottò a base di magia.