rassegna stampa

Ma la Roma non vuole abdicare

( Il Tempo – A.Serafini ) Under pressure. Il successo globale lanciato da due leggende della musica come David Bowie e Freddie Mercury non riesce a passare proprio di moda.

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( Il Tempo - A.Serafini ) Under pressure. Il successo globale lanciato da due leggende della musica come David Bowie e Freddie Mercury non riesce a passare proprio di moda. A 12 anni esatti esatti dalla scomparsa del leader dei Queen, il concetto si fortifica rimanendo di grande attualità anche a Trigoria, dove la Roma di Rudi Garcia sarà costretta a rincorrere per la seconda volta la difesa del primato acquisito in queste prime 12 giornate di campionato. Questa volta però l’attesa sarà un pochino più lunga: era già capitato infatti durante la sesta giornata quando la Juventus e il Napoli si imponevano nelle gare delle 15 rispettivamente contro Torino e Genoa, scavalcando momentaneamente i giallorossi di un punto. Il posticipo dell’Olimpico con il Bologna riconsegnò il primato alla Roma nel giro di poche ore, un’esperienza che i ragazzi di Garcia sperano di ripetere questa sera sempre tra le mura amiche di casa con il Cagliari.

Con la vittoria bianconera di Livorno, i momentanei punti di vantaggio sono diventati 2, ma l’obbiettivo rimane sempre lo stesso: ritornare in vetta con l’obbligo di una vittoria e mettere ulteriore terreno di distanza con il terzo posto dopo l’incidente di percorso registrato sabato dal Napoli al San Paolo con il Parma e la frenata dell’Inter a Bologna. La pressione aumenta considerando che la nuova rincorsa sta per lasciarsi alle spalle altre 7 giornate di campionato, ulteriore tappa intermedia da conquistare a poche gare dal giro di boa.

Anche perché la formazione sarda non evoca bei ricordi nelle due trasferte romane con la nuova proprietà americana al comando. Lo zampino del tanto «temuto» Daniele Conti (sempre con papà Bruno a guardare dal vivo) decise il confronto durante la stagione Luis Enrique (andò a segno anche El Kabir con l’unica realizzazione stagionale) mentre l’anno scorso il 2-4 finale subito dalla Roma sanciva di fatto l’ultima settimana di Zeman sulla panchina giallorossa prima di passare il testimone ad Andreazzoli. Tornando all’attualità questa sera la formazione di Lopez dovrà rinunciare agli infortunati Agazzi (tra i pali toccherà ad Avramov) e Perico oltre allo squalificato Nainggolan. Defezioni che a suo modo dovrà affrontare anche Garcia, costretto a lasciare fuori dai convocati Balzaretti e Torosidis. Il primo verrà sostituito da Dodò, uno dei tre brasiliani (insieme a Castan e Maicon) che affiancheranno Benatia sulla linea difensiva. Centrocampo confermato con Pjanic, De Rossi e Strootman a supporto del tridente sperimentale composto da Florenzi, Ljajic e Gervinho, una linea offensiva al debutto stagionale dal primo minuto.

Senza Totti e alle prese con il graduale recupero di Borriello e Destro (entrambi convocati), l’allenatore francese riabbraccerà Gervinho dopo più di un mese dall’infortunio muscolare alla coscia, consegnando il peso dell’attacco a Ljajic. Una posizione che il serbo ha giù occupato durante i trascorsi nella Fiorentina e che ora, gioco forza, sarà costretto a rispolverare nonostante il maggior gradimento del ragazzo nel partire dagli esterni.

Il giorno feriale non ha spaventato i circa 15000 tifosi che hanno acquistato il biglietto della gara. Considerando gli abbonati all’Olimpico sono previsti poco meno di 40.000 spettatori.