rassegna stampa

Luis Enrique: “Niente sconti”

Il tecnico blaugrana non dimenticata il suo passato «Spero passi anche la Roma ma stasera voglio vincere»

Redazione

Stavolta non è un'amichevole. Ma neppure la partita della vita: al Barça, ancora in estasi per il Clasico dominato, basta un pareggio per il primato, mentre la Roma è consapevole del divario e punta a giocarsi la qualificazione nell'ultimo turno del girone di Champions, sperando che quella sera Luis Enrique si ricordi del suo passato e non lasci i tre punti al Bayer Leverkusen. Un tecnico passato da una panchina all'altra transitando sul ponte del Celta Vigo, due club che si rispettano, rapporti ottimi tra dirigenti e alcuni giocatori. E allora l'accoglienza in Catalogna non poteva che essere soft per i giallorossi. Qualche tifoso all'aeroporto, poi un pranzo nell'hotel scelto dalla Roma sulla Diagonal in cui sono spuntati Ivan De La Pena, collaboratore di Luis Enrique a Trigoria per poche settimane, e l'ex capitano blaugrana Puyol che nel frattempo ha lasciato anche la carica dirigenziale, ma è voluto passare a salutare Keita e i vertici giallorossi.

Di mattina c'aveva pensato «Lucho» a tendere in qualche modo la mano a Garcia. «Vorrei che la Roma - ribadisce l'asturiano - passasse il turno insieme a noi. Ma io farò il mio ruolo di allenatore del Barcellona, cercando di vincere come in tutte le partite». Luis non si aspetta di dover scardinare un altro «catenaccio» come all'andata. «Ai giallorossi serve solo la vittoria, quindi sarà una gara interessante. All'Olimpico hanno avuto un atteggiamento difensivo, la nostra prestazione è stata giudicata negativamente ma sarei disposto a ripeterla sempre visto che abbiamo avuto problemi sono a finalizzare. Stavolta non credo che Garcia userà la stessa tattica, anche perché il Bayer può vincere a Borisov. Ma l'allenatore della Roma non sono più io... ».

Sono passati appena tre anni da quando si dimise tra le «pernacchie» e il sollievo di tanti tifosi giallorossi. Ora è campione d'Europa, dominatore in Spagna (ha vinto Liga e Copa del Rey), e non gli manca nulla per ripetere un altro triplete. Anzi, punta ad ampliarlo col Mondiale per club, dopo aver già vinto la Supercoppa Europea.

Servita la lezione al Real, però, il tecnico teme un rilassamento. «Le lusinghe indeboliscono - spiega - e ora siamo in una fase in cui ce ne fanno tante, ma i calciatori sono abbastanza intelligenti per non abbassare la concentrazione». Dopo il rodaggio del Bernabeu dovrebbe impiegare Messi per una settantina di minuti e lasciare a riposo Iniesta, che ha accusato un problema muscolare. Idem Mascherano. In difesa ballottaggio al centro tra Mathieu e Vermaelen, mentre Dani Alves è pronto a sfidare il suo ex rivale di nazionale Maicon. «Tra noi c'è rispetto e una sana concorrenza», dice il terzino brasiliano, dopo aver stoppato le domande dei cronisti dei giornali di Madrid. «Con voi non parlo». Il Clasico non è finito. E qui è molto più di una partita.

(A. Austini)