"Una sentenza che non sentenzia, una squalifica che non squalifica, un provvedimento che non provvede. L’Uefa ha sospeso per sei mesi il presidente della Figc Carlo Tavecchio, ma di fatto non cambia niente. Il numero uno della Figc non potrà essere eletto per qualsiasi carica dirigenziale dell’Uefa; sarebbe stato in ogni modo ineleggibile, nell’esecutivo c’è già Giancarlo Abete, e non possono esserci due rappresentanti della stessa nazionalità. Non potrà partecipare al Prossimo Congresso in programma il 24 marzo 2015 a Vienna. Al suo posto andrà il presidente della Lega Beretta, si voterà la candidatura unica di Michael Platini quale prossimo presidente. Tavecchio dovrà inoltre organizzare un evento speciale in Italia volto ad aumentare la consapevolezza e il rispetto dei principi della risoluzione Uefa contro il razzismo.
rassegna stampa
L’Uefa sospende sei mesi Tavecchio
Il numero uno della Figc non potrà essere eletto per qualsiasi carica dirigenziale dell’Uefa per la squalifica dovuta alle frasi razziste pronunciate lo scorso 25 Luglio
"Il numero uno della Federcalcio paga la frase razzista sul mangia banane Optì Poba, utilizzata - da candidato - lo scorso 25 luglio. «Le decisioni non si commentano, si eseguono e si rispettano - ha affermato in una nota il numero uno di via Allegri - ma non cambia nulla riguardo la mia posizione in Figc».
"Il danno di immagine è significativo, una grave sconfitta in ambito internazionale con l’Italia pallonara relegata entro i propri confini. Ma alla fine, quello dell’Uefa resta unicamente un provvedimento di facciata, che non cambia di una virgola il ruolo e le competenze del presidente federale. «Il nostro presidente non perde la sua rappresentatività internazionale - sottolinea Michele Uva, direttore generale della Figc - sarà presente agli incontri ufficiali della nazionale con Azerbaijan e Malta. Tavecchio non si potrà candidare per sei mesi a commissioni che in realtà verranno rinnovate tra due anni, non parteciperà a un congresso di tre giorni a marzo: tutto qui. Per noi il caso è chiuso».
"Insorge invece il mondo della politica. «Crediamo sia arrivato il momento per il presidente della Figc di fare un passo indietro» affermano i deputati del Pd. «Le mistificazioni e le strumentalizzazioni non sortiranno effetto - replica il consigliere federale Lotito - non c’è alcun vulnus per il calcio italiano».
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