L'Uefa ha aperto un'inchiesta nei confronti di Serbia e Albania dopo la gara sospesa martedì sera. A carico della federazione serba c’è il lancio di bengala
rassegna stampa
L’Uefa giudica il 23 Platini: imperdonabile
Il 23 ottobre l'Uefa deciderà sulla partita sospesa tra Serbia ed Albania
e fumogeni, l'invasione di campo dei tifosi (tra cui il «solito» Ivan Bogdanov) e l'insufficiente organizzazione. A carico della federazione albanese il rifiuto di giocare
la partita e l'esposizione della bandiera indipendentista del Kosovo atterrata nel rettangolo di gioco con un drone. Il caso verrà esaminato dalla Disciplinare Uefa il
23 ottobre: visti i capi di imputazione e considerando che per la federazione serba si tratta di una recidiva dopo i fatti di Genova 2010, è facile ipotizzare una maxi-squalifica del campo, mentre è probabile lo 0-3 a tavolino a sfavore dell'Albania che non è voluta tornare in campo. «Ciò che è accaduto è imperdonabile. E se sotto il drone ci fosse stata una bomba? Il calcio non dovrebbe essere coinvolto con la politica», ha affermato il presidente Uefa Platini, mentre
il commento della Ue è diametralmente opposto: «La politica non sia guidata dalle provocazioni da stadio».
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