Una questione di equilibrio, scrive Alessandro Austini su Il Tempo. Un punto d’incontro da trovare tra due forze che finiscono per contrapporsi. Da una parte c’è la Roma gestita da Friedkin e affidata a Tiago Pinto, che ha deciso di rispettare i paletti del nuovo Fair Play Finanziario, dall’altra i desideri di un allenatore esigente (e abituato al meglio)come Mourinho. Inevitabile che la differenza di prospettive tornino d’attualità in questa lunga sosta del campionato, concluso con le lamentele dell’allenatore sul valore della rosa. Quel “senza Dybala e Pellegrini non si accende la luce” è un messaggio chiaro del tecnico, che non ritiene tanti altri giocatori della Roma all’altezza di una squadra che vuole lottare per i primi posti e tornare in Champions.
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L’Uefa frena i desideri di Mourinho
Il tecnico vuole un mercato all’altezza di una squadra che vuole lottare per i primi posti e tornare in Champions
Da qui è ripartito il tam-tam sul mercato, la fiera dei sogni che finiranno per scontrarsi con la realtà. Oltre a Solbakken, atteso nella Capitale domani sera e disponibile da gennaio, al momento non sono previsti ulteriori acquisti. Almeno un altro è lecito aspettarselo, visto che Mourinho ha di fatto messo Karsdorp sul mercato e Pinto ha iniziato a cercare una soluzione. Ma continuerà a valere la regola del “fuori uno, dentro uno“. Per tutti i ruoli.
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