rassegna stampa

L’oro cinese tenta Nainggolan

L’offerta che lo riguarda sarebbe di un contratto da 13 milioni di euro netti all’anno, quasi il triplo di quanto guadagna oggi premi compresi

Redazione

Gennaio fa rima con Cina. Soldi, tanti, fuori da ogni logica che ormai da anni sparigliano le carte nel calciomercato internazionale, scrive Il Tempo. La tassa governativa introdotta quest’anno, pari a quasi il 100% dell’importo pagato per qualsiasi giocatore comprato all’estero dai club locali con un valore superiore ai 6 milioni di euro, ha messo un freno alle follie dei club della Chinese Super League. Ma non le ha fermate. Ne sanno qualcosa Nainggolan, Dzeko e la Roma. Ormai diverse settimane fa, un intermediario che si occupa di raccogliere e gestire gli investimenti dei cinesi in Italia ha fatto sapere ai diretti interessati che un paio di squadre sono interessate ai due gioielli giallorossi. E se il bosniaco aveva già chiuso ogni discorso un anno fa e non ha cambiato idea, per Radja si tratta di una novità. E di una inevitabile tentazione: l’offerta che lo riguarda sarebbe di un contratto da 13 milioni di euro netti all’anno, quasi il triplo di quanto guadagna oggi nella Roma, premi compresi. Tanti soldi in più a fronte di una visibilità praticamente azzerata nel calcio che conta: questo la scelta che dovrebbe fare il Ninja, a pochi mesi da un mondiale già a rischio per lui, a maggior ragione dopo il caso di Capodanno.

Ma finora nessuna offerta scritta è arrivata al giocatore né a Trigoria. Dovesse succedere, a quel punto si valuterà il da farsi. Monchi ha in mente un prezzo di Nainggolan sotto il quale non intende andare: 60 milioni di euro, rispetto ai 45 offerti, secondo l’intemediario, dai cinesi. Se dovessero chiedere ufficialmente il Ninja e accettare le condizioni della Roma, considerando la nuova tassa, si tratterebbe quindi di un investimento di circa 110 milioni sul trasferimento e quasi altrettanti d’ingaggio spalmati su un contratto di 4-5 anni al lordo delle tasse. Notare bene: di quei 110 milioni teorici, solo 60 andrebbero alla Roma e il resto al fisco di Pechino. Cifre fuori mercato per un centrocampista di quasi 30 anni, ma la Cina fa un mercato a parte.

Pellè e Tevez i due casi che hanno causato più rumore in Italia, mentre l’operazione più recente riguarda Bakambu: il Beijing ha pagato i 40 milioni di euro della clausola rescissoria al Villarreal e ne ha versati altri 36 di tasse. La principale squadra di Pechino sarebbe una delle due interessate a Nainggolan e a questo punto si può ritenere fuori dalla corsa. L’altra è il Guangzhou Evergrande campione nazionale, la squadra prima di Lippi e ora dei fratelli Cannavaro che ha appena rinunciato all’acquisto di Aubameyang dal Borussia per 72 milioni su pressione del governo locale e annunciato: "Basta acquisti all’estero". Se dovessero cambiare idea e telefonare alla Roma, Monchi è pronto a rispondere. Perché tutto ha un prezzo. E di eventuali sostituti, da Ziyech in giù, è pieno il mondo.